Foto: Reuters
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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è molto chiaro: crede poco in un esito positivo dei colloqui tra delegati ucraini e russi in programma in Bielorussia nelle prossime ore.

L'ultimatum di Mosca a Kiev sui negoziati per porre fine alla guerra è già scaduto. "La Russia sta cercando di mettere l'Ucraina in condizioni di ultimatum inaccettabili, che abbiamo rifiutato categoricamente molto tempo fa", aveva risposto il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Mykhailo Podoliak. Putin aveva quindi accusato l'Ucraina di non "aver colto l'occasione" per i negoziati.

Intanto nel paese invaso continuano gli scontri e sono frequenti le esplosioni ed i boati, mentre il governatore di Kharkiv annuncia che le forze ucraine hanno ripreso il controllo della città ed hanno cacciato le truppe russe.

A San Pietroburgo proseguono invece le proteste di una piccola parte di popolazione russa contro la guerra iniziata dal presidente Putin. I manifestanti pacifici vengono prelevati uno ad uno dalle forze di polizia e portati via, il tutto davanti alle decine di telecamere presenti, appartenenti ai media provenienti da tutto il mondo.

L'Unione europea di fatto ha chiuso i cieli alla Russia: ai primi paesi che nelle scorse ore avevano revocato gli spazi aerei, tra questi anche la Slovenia, si sono aggiunti Italia, Finlandia e Danimarca ed ora si valuta lo stop anche alle navi.

Il già citato leader bielorusso, Alexander Lukashenko, ha definito le sanzioni contro la Russia "peggio di una guerra" ed ha aggiunto che così il paese guidato da Putin viene spinto verso una terza guerra mondiale. "Dovremmo essere molto riservati e stare alla larga da essa. Perché la guerra nucleare è la fine di tutto", ha concluso Lukashenko.

Il presidente russo, nel frattempo, ha ordinato l'allerta del sistema difensivo nucleare russo. Il cambio di atteggiamento di Putin sul nucleare costituisce "un'escalation" che rischia di sfociare in un errore di calcolo, afferma un funzionario del Pentagono.

"Questa guerra è responsabilità di Vladimir Putin", afferma il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sottolineando che le nuove dichiarazioni di Putin sul nucleare si vanno ad aggiungere alla "retorica aggressiva" delle ultime settimane.

Davide Fifaco