Scontri a Bruxelles Foto: Reuters
Scontri a Bruxelles Foto: Reuters

Gravi scontri nella capitale belga, Bruxelles, nei pressi delle istituzioni europee, tra i manifestanti che protestavano contro il Global Compact e la polizia. Davanti alla sede della Commissione Ue gli agenti ha fatto uso di gas lacrimogeni e cannoni d'acqua contro i manifestanti che hanno lanciato petardi e sradicato cartelli stradali e insegne. Numerosi gli arresti.

Associazioni di destra e estrema destra hanno organizzato la marcia contro il Global Compact, il patto Onu sui migranti approvato a Marrakech lo scorso 10 dicembre, che mercoledì verrà ratificato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Alla protesta hanno preso parte circa 5.500 persone. In un primo momento il governo belga aveva vietato la manifestazione, successivamente il Consiglio di Stato ha dato il via libera. I partecipanti hanno chiesto le dimissioni del premier, Charles Michel, di dare priorità ai cittadini del Belgio e non ai migranti e di chiudere i confini.

Dall'altra parte la contromanifestazione - con un migliaio di partecipanti - organizzata da gruppi che lottano contro la stigmatizzazione dei migranti, per protestare contro la xenofobia e il razzismo. Alcuni dei partecipanti - su esempio della Francia - hanno indossato gilet gialli.

Anche Papa Francesco si dice favorevole al Global Compact: "Auspico" che la comunità internazionale, "grazie anche a questo strumento, possa operare con responsabilità, solidarietà e compassione nei confronti di chi, per motivi diversi, ha lasciato il proprio Paese, e affido questa intenzione alle vostre preghiere", ha dichiarato.

Intanto a New York, l'Assemblea generale dell'Onu - indipendentemente dall'accordo approvato in Marocco - deciderà riguardo una speciale intesa sui migranti. Il documento di 21 pagine, legalmente non vincolante, si basa sulla convenzione di Ginevra del 1951.