Foto: Reuters
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Con l'approvazione imminente del pacchetto di allargamento dell'Unione Europea per il 2023, l'esecutivo comunitario si trova di fronte alla necessità di rispondere ai profondi cambiamenti avvenuti nell'anno precedente nel contesto delle relazioni esterne di Bruxelles. Questi cambiamenti includono la concessione dello status di Paese candidato a Ucraina, Moldova e Bosnia ed Erzegovina, nonché la prospettiva europea offerta alla Georgia. Inoltre, sono stati avviati i negoziati di adesione con Albania e Macedonia del Nord, con la richiesta anche da parte del Kosovo. La Serbia si trova in un braccio di ferro con l'UE riguardo all'allineamento alla politica estera e di sicurezza, mentre il Montenegro affronta una crisi politico-istituzionale.

Nella regione dei Balcani Occidentali, la Presidente della Commissione Europea, Von der Leyen, ha sottolineato due obiettivi principali. In primo luogo, ha ribadito l'impegno dell'UE per l'adesione "il prima possibile" di questi paesi e, in secondo luogo, ha presentato il nuovo Piano di crescita, che mira a portare le economie balcaniche in linea con quelle dell'Unione Europea. Durante la sua visita, Von der Leyen ha espresso la volontà di aprire il dialogo sui requisiti fondamentali della Macedonia del Nord e ha avvertito sia Priština che Belgrado che il progresso verso l'adesione all'UE e nuovi investimenti da parte di Bruxelles dipenderanno dalla normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo. In Montenegro, ha elogiato la formazione del nuovo governo, sottolineando che questo porterà nuova determinazione al paese, che è considerato il più avanzato nel percorso di allargamento dell'UE. A Sarajevo, ha sottolineato l'importanza per la Bosnia ed Erzegovina di unificare le voci e attuare riforme cruciali.

Tuttavia, la Turchia rimane un caso a parte, con i negoziati di adesione congelati da anni. La decisione sulla Moldova e sull'Ucraina dovrebbe essere presa formalmente oggi, con la raccomandazione della Commissione che verrà poi discussa dai leader dell'UE durante il vertice regolare a Bruxelles a metà dicembre. Tuttavia, nel caso dell'Ucraina, il voto dell'Ungheria avrà un peso significativo, poiché Budapest sostiene che Kiev viola i diritti della minoranza ungherese in Ucraina. Ci sono preoccupazioni che Budapest possa cercare di ottenere concessioni attraverso il ricatto in queste trattative.

Corrado Cimador