Foto: Reuters
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Il Capo di Stato Sergio Mattarella, il Re di Spagna Felipe VI e il Presidente della Repubblica portoghese Marcelo Rebelo de Sousa si sono riuniti a Palermo per individuare le azioni comuni da intraprendere riguardo la problematica degli investimenti in sostenibilità ambientale e sociale. Al summit hanno partecipato diverse figure istituzionali di certa rilevanza, tra cui il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, i general manager di Cotec Italia, Spagna e Portogallo e anche il Commissario Ue per gli Affari economici Gentiloni. A prendere parola è stato il padrone di casa Mattarella che ha impostato il suo discorso sul tema della “crescita economica e delle sfide che la mettono in discussione”. Affiancato dagli altri due leader ha dichiarato che “una governance adeguata è strumento chiave per vincere le sfide globali con cui ci confrontiamo, per mete collettive di progresso”. Si è parlato delle conseguenze del cambiamento climatico, che, come ha spiegato il Capo di Stato, sono sotto gli occhi di tutti, rimarcando la necessità di impegnarsi “nella realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Uniti che richiama un’azione ad ampio raggio, ovvero una transizione verso un nuovo assetto, una crescita sostenibile”. Mattarella è poi passato alla questione delle tensioni geopolitiche, le quali rischiano di alimentare delle fratture nei rapporti internazionali e di conseguenza negli accordi raggiunti con l’Onu. “È evidente la presenza di tensioni in questa direzione” ha spiegato “ma la riflessione proposta per iniziativa dei tre Paesi qui rappresentati manifesta l’intenzione di non arrendersi a una deriva di questo tipo” ha continuato, concludendo il suo discorso evidenziando il fatto che i tre Cotec, “le istituzioni finanziarie e i soggetti della finanza, sono consapevoli del ruolo che possono assumere per combattere queste tensioni ed evitare una deriva internazionale.”

B.Ž.