In vista del Giorno del ricordo del 10 febbraio in memoria dell'esodo e delle foibe, i leader della minoranza slovena in Italia si rivolgono con una lettera ai presidenti di Slovenia e Italia, Borut Pahor e Sergio Mattarella. "Tra tutti noi rimane ancora vivo il ricordo indelebile del Vostro gesto di profonda riconciliazione in occasione del centenario del tragico incendio del Narodni dom". "Con la Vostra presenza presso i luoghi simbolo di Basovizza - proseguono Ksenija Dobrila dell'SKGZ e Walter Bandelj dell'SSO - avete saputo onorare, con particolare sensibilità e rispetto, il ricordo delle molteplici tragedie della prima metà del secolo scorso, che hanno profondamente segnato le popolazioni di quest'ampia area pluriculturale e multilingue del Nord Adriatico".
Anche la vicina ricorrenza del 10 febbraio "rientra a pieno titolo in questo quadro particolarmente complesso di tragici eventi, iniziato con la violenza fascista già dal 1920. Tutto ciò non deve essere dimenticato, affinché mai più si possa ripetere. E anche in questo senso i due Governi, quello italiano e quello sloveno, istituirono nel 1993 una commissione mista italo-slovena storico-culturale, che riuscì dopo ben otto anni di grande impegno e condivisione, predisporre un prezioso documento storico, il quale ancora oggi rappresenta un'imprescindibile base per qualsiasi ulteriore studio e approfondimento storico-scientifico".
La lettera si conclude con un accorato auspicio: "L'evento di Trieste del 13 luglio 2020 e il Vostro preziosissimo gesto di riconciliazione a Basovizza, rappresentano per queste terre plurali una svolta epocale. In questo senso esprimiamo il nostro più sincero auspicio, affinché anche la vicina importante ricorrenza del Giorno del ricordo rientri nello spirito di riconciliazione e rispetto delle molteplici memorie, per proseguire nel fondamentale percorso di pacificazione da Voi intrapreso". (red)

Foto: Paolo Giandotti/BOBO
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