Con il saluto della flottiglia Decima Mas Fiamma Morini, presidente dell'associazione che raccoglie i reduci di questo corpo, si è rivolta ad una settantina di simpatizzanti, in maggioranza giovani di Casapound, che si erano riuniti fuori dalla sede del Municipio di Gorizia, dove come ogni anno i reduci della Decima Mas e i combattenti della Repubblica Sociale Italiana depongono una corona di fiori sotto la targa che ricorda gli impiegati comunali deportati in Jugoslavia nel dopo guerra.

Una cerimonia che quest’anno, dopo gli scontri dell’edizione passata, è stata blindata con la possibilità di accedere nell’atrio del Comune solo per i combattenti ed i loro parenti.

Noi siamo sempre venuti”, ci ha detto la Morini, e ci hanno sempre ricevuti il sindaco o il vicesindaco in sala Bianca con tutti gli onori, con i nostri labari ed insegne, perché ci hanno sempre riconosciuti come persone che vengono a ricordare i caduti per l’italianità di Gorizia”.

L’associazione che dirige, infatti, da ventisette anni organizza questa cerimonia che rientra in un programma di due giorni che prevede una serie commemorazioni che culminano in quella che ricorda la battaglia di Tarnova che venne combattuta tra il 19 e il 21 gennaio del 1944 tra i Marò ed il Nono Corpus dell’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia.

In rappresentanza del Comune, quest’anno, l’assessore agli eventi speciali Arianna Bellan che ha ribadito la posizione del sindaco Rofolfo Ziberna: “Io sono qui in rappresentanza del Comune perché oggi con questa cerimonia abbiamo ricordato dei caduti che erano dipendenti comunali. Il sindaco lo ha detto più volte che la casa del comune sarà sempre aperta per ricordare i caduti indipendentemente dalle ideologie e dai partiti”.

Con lei il consigliere comunale Fabio Gentile, da poco prosciolto dall’accusa di apologia di fascismo che era stata mossa a lui ed alla sua collega Serenella Ferrari dall'ANPI, dopo che nel 2018 prendendo parte alla stessa cerimonia, avevano intonato l’inno della Decima Mas.

Un’ordinanza accolta con favore dai presenti, una parte dei quali alla conclusione della cerimonia sono stati ricevuti con i labari nella vicina sede di Casapound.

La loro presenza ci fa piacere”, ha dichiarato Fiamma Morini, “perché sono persone che condividono quello che facciamo, l’onore che noi riserviamo ai nostri caduti, anche se siamo invece distanti per quello che riguarda la politica”.

A pochi metri dal Municipio, a sfilare contro la presenza della Decima Mas in città la locale ANPI che è riuscita a coinvolgere almeno seicento persone, che hanno attraversato il centro cittadino scandendo slogan antifascisti ed esprimendo la loro indignazione contro l'Amministrazione comunale. “Abbiamo cercato per tutto il 2019 di convincere il sindaco a non ricevere i reduci della Decima Mas”, ci ha spiegato la presidente dell’ANPI di Gorizia Anna Di Giantonio, “una formazione militare di fanteria nata in funzione antipartigiana che qui si macchiò di numerosi crimini anche contro civili, tanto che venne allontanata, proprio dopo la battaglia di Tarnova, dagli stessi tedeschi”.

Un vero e proprio affronto alla storia della città secondo gli antifascisti goriziani che rientra, però, in un rapporto problematico tra loro e l’attuale amministrazione comunale che si trascina ormai da tempo.

C’è questa tendenza a Gorizia a rimescolare la storia”, ci spiega la Di Gianantonio, “il monumento davanti alla stazione che ricorda i deportati nei campi di concentramento, ad esempio, è stato fatto dall’ANED. Ogni anno in occasione della giornata della Memoria si tiene una cerimonia lì davanti. L’anno scorso oltre ai deportati hanno parlato molte associazione che non hanno nulla a che fare con la deportazione dei Lager nazisti. Quest’anno abbiamo chiesto di parlare per ultimi, per evitare di essere attaccati subito dopo come lo scorso anno, ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta dal Comune e quindi è possibile che noi e l’ANED il prossimo 25 gennaio si faccia una manifestazione al di fuori di quella ufficiale in un altro momento”.

Barbara Costamagna

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria