Massimiliano Fedriga e Francesco Paolo Figliuolo (foto: ARC)
Massimiliano Fedriga e Francesco Paolo Figliuolo (foto: ARC)

L’annuncio da parte del commissario all’emergenza generale Figliuolo era giunto quasi a sorpresa, ma il Friuli Venezia Giulia, regione che già aveva deciso di aprire le vaccinazioni alla fascia dal 55 ai 59 anni, ha risposto alla chiamata.
A poche ore dalle indicazioni del commissario nazionale per l’emergenza, il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi ha confermato che, da lunedì 10 maggio, si apriranno le agende per le prenotazioni delle vaccinazioni anti Covid-19 per i cittadini nella fascia d'età fra i 50 e i 59 anni, e non solo per quelli far i 55 e i 59 come comunicato qualche giorno fa.
Le prenotazioni potranno essere effettuate attraverso il call center regionale, gli sportelli dell’azienda sanitaria, le farmacie abilitate e la web app attivata da qualche settimana. A quest’ultimo strumento si accede o con l’identità digitale Spid, o con una verifica con la tessera sanitaria e un sms.
Anche in Friuli Venezia Giulia poi è stato allungato l'intervallo tra la prima e la seconda dose dei vaccini a mRna Pfizer-BioNtech e Moderna.
Fino ad oggi fra la prima e la seconda dose dovevano passare rispettivamente 21 e 28 giorni, ma questo periodo sarà esteso a 42, sei settimane.
La decisione è basata sulla considerazione che l’allungamento del periodo fra la prima e la seconda dose non compromette minimamente l'efficacia della risposta immunitaria, e “la prima somministrazione di entrambi i vaccini a mRna – spiega l’amministrazione regionale - conferisce già un’efficace protezione” contro il Covid-19 grave in un'elevata percentuale di casi, superiore all'80 per cento.
In questa fase della campagna vaccinale c’è ancora soprattutto la necessità evitare lo sviluppo di forme gravi o mortali della malattia nel maggior numero possibile di soggetti a rischio, e si è quindi deciso di coprire il più ampio numero di soggetti nel minor tempo possibile, posticipando le seconde somministrazioni per liberare le dosi per le prime.

Alessandro Martegani