Istituire un evento per riconoscere la responsabilità storica delle violenze e degli eccidi avvenuti durante l'occupazione italiana della Jugoslavia.
L’idea era stata lanciata alcuni giorni fa da un gruppo di 134 storici di Italia, Slovenia e Croazia, che avevano inviato una lettera al presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, proponendo “un riconoscimento ufficiale dei crimini fascisti in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’invasione della Jugoslavia da parte dell’esercito italiano”, avvenuta il 6 aprile del 1941.
“Durante l'occupazione fascista e nazista, e fino alla Liberazione nel 1945 – dice la lettera - , in questo territorio si contano circa un milione di morti” e “l’Italia fascista ha contribuito indirettamente a queste uccisioni con l'aggressione militare e l'appoggio offerto alle forze collaborazioniste che hanno condotto vere e proprie operazioni di sterminio, ma anche direttamente con fucilazioni di prigionieri e ostaggi, rappresaglie, rastrellamenti e campi di concentramento, nei quali sono stati internati circa centomila jugoslavi”.
Crimini su cui “nei decenni passati non è stata raggiunta una piena consapevolezza” e su cui, “la Repubblica Italiana non ha mai espresso una netta condanna, né una presa di distanza radicale”.
La proposta è stata rilanciata dal centro sinistra in alcune amministrazioni della penisola , fra le altre quella di Trieste: i consiglieri comunali di Open FVG, Pd, e Cittadini, si sono rivolti con una lettera direttamente al Sindaco Roberto Dipiazza, chiedendo di sostenere l’appello degli storici, e di riconoscere con un evento commemorativo “i crimini del fascismo, perpetrati durante l'invasione alla Jugoslavia”, in nome della riconciliazione europea e di una più ampia comprensione dei processi storici. Un processo che s’innesta anche nel dialogo avviato e proseguito proprio pochi giorni fra Borut Pahor e Sergio Mattarella.
Dipiazza, ricordano gli stessi proponenti, “altre volte si è dimostrato disponibile ad azioni di pacificazione, dal concerto dei tre presidenti il 13 luglio 2010 all'incontro dei due Capi di Stato Mattarella e Pahor” e “anche in questo caso dovrebbe essere sensibile e farsi promotore del riconoscimento dei crimini fascisti in Jugoslavia per continuare il processo di pacificazione in cui dice di credere fermamente”.
La risposta non è però arrivata, e i consiglieri, attualmente all’opposizione in consiglio comunale, hanno trasformato la richiesta in una mozione, ritenuta però non urgente dalla maggioranza “pur essendo legata – affermano in una nota i proponenti- alla ricorrenza del 6 aprile 1941". La mozione "verrà discussa in una commissione – hanno aggiunto - e come molti altri documenti finirà purtroppo nel dimenticatoio”.

Alessandro Martegani