Foto: Reuters
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Sono oltre un centinaio i richiedenti asilo fermati negli ultimi giorni a Trieste, come di consueto provenienti dalla Rotta balcanica. La maggior parte dei rintracci avviene nei pressi di San Dorligo della Valle, Domio, Strada della Rosandra Basovizza e Trebiciano, sul percorso che prosegue quindi dal confine con la Slovenia. La maggior parte dei migranti, dopo i controlli da parte delle forze dell'ordine, risulta di nazionalità afghana, pakistana o bengalese, spesso, presenti nei gruppi, anche dei minori.

Due giorni fa sono state, ad esempio, ben 74 le persone intercettate, alcune viaggiavano da sole, altre in gruppi di famigliari. Tutti vengono trasferiti alla caserma di Fernetti per le procedure di identificazione ed in seguito smistati nelle strutture di accoglienza disponibili, dove dovranno scontare la quarantena fiduciaria.

Intanto dal Cara di Gradisca sono sempre più frequenti gli allontanamenti, ovvero le persone che scelgono di abbandonare la struttura ma che così rischiano di perdere automaticamente il diritto all'asilo in Italia.

Il prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi, ha spiegato che non è un fenomeno del tutto nuovo e che comunque si tratta di una minoranza di persone. Il prefetto ha anche voluto tranquillizzare la cittadinanza e l'opinione pubblica in merito al riacutizzarsi delle fughe notturne dalla struttura.

"Non dobbiamo dimenticare - precisa Ricciardi - che il Cara, a differenza del vicino Cpr, è giuridicamente una struttura aperta. Quindi chiunque può muoversi ed eventualmente pure lasciarla, anche se l'allontanamento arbitrario e ingiustificato comporta in automatico il rischio di perdere il diritto a ottenere lo status di rifugiati nel nostro Paese". Infine, il prefetto ha spiegato che la maggior parte dei fuggitivi e delle persone intercettate lungo le frontiere italiane ambiscono semplicemente a raggiungere altri Paesi europei e non a rimanere in Italia.

Proprio oggi a Berlino è previsto un incontro anche sul tema dell'immigrazione tra il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, e la Cancelliera della Repubblica Federale di Germania, Angela Merkel.

Davide Fifaco