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Un'iniziativa che nasce dal progetto del Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia per celebrare il centenario della traslazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria, il 4 novembre 1921, quando divenne il simbolo dei soldati scomparsi italiani
La situazione dovrebbe tornare alla normalità entro una decina di giorni, ma il governatore Fedriga ha chiesto di riequilibrare le forniture fra le regioni, viste le evidenti disparità nelle consegne.
Il ricorso era stato presentato da un gruppo di genitori che chiedono il ritorno dei ragazzi in classe il prima possibile. La Giunta però non intende cedere e ricorda i dati che evidenzierebbero un impatto sui contagi delle attività scolastiche.
Si tratta, ha spiegato l’organizzazione, di un segno di apertura verso le due comunità della regione, e di attenzione a un mondo che sta cambiando. Ormai quasi il 70 per cento degli alunni delle scuole slovene provengono da famiglie miste o italiane
Il Friuli Venezia Giulia è una delle 12 regioni arancioni ora. Tre le aree rosse. Invariate le regole per entrare o tornare nel paese da Austria e Slovenia: sarà necessario un tampone negativo.
A momento le autorità di frontiera non hanno ricevuto disposizioni particolari e rimane, per chi intende entrare o rientrare in Italia dalla Slovenia, l'obbligo di presentare il risultato di un tampone negativo fatto nelle precedenti 48 ore.
Secondo la Corte la riduzione non infrange alcuna direttiva europea. "È la dimostrazione - ha detto il governatore Fedriga - che la Regione si è mossa sempre nel rispetto delle normative vigenti, tutelando i cittadini del Friuli Venezia Giulia".
Per la redazione si tratta di una mossa che “mina l’autonomia del quotidiano di Trieste, Gorizia e Monfalcone”. I giornalisti si dicono anche “sconcertati dalle modalità” con cui è stata portata a termine e comunicata l’operazione.
Il “nonno paletta”, come sono chiamati questi volontari, ha riportato la frattura del naso e una prognosi di 30 giorni
La politica ha rivendicato una parte dei fondi per altre aree della regione, e non mancano le critiche da parte del mondo scientifico.
Ancora nessuna certezza nel centro sinistra dove per ora l’unico sfidante possibile sembra essere Francesco Russo. Molti nuovi movimenti e liste civiche sono nati in questi mesi, e ora si confrontano in cerca di un accordo o uno spazio autonomo.
Un'ottantina le persone che ieri sera hanno partecipato a Trieste alla manifestazione promossa dalle associazioni No Cpr No Frontiere FVG, Strada Si.Cura e Linea D'Ombra, per protestare pubblicamente contro le politiche europee sui confini.
Ragazzi e famiglie torneranno nelle piazze nei prossimi giorni. Il presidente Fedriga però ricorda che “terminare il quadrimestre con la didattica a distanza è una scelta di responsabilità, accolta favorevolmente dalla maggior parte del mondo scolastico".
Ancora più giù la Lombardia, dove la partenza a rilento del piano vaccinale ha provocato anche un rimpasto di Giunta.
L’assessore all’istruzione Alessia Rosolen, pur comprendendo il disagio delle famiglie, invita però alla calma e ricorda che “forzare i tempi per un rientro a scuola oggi avrebbe prodotto una serie di conseguenze molto pericolose”.
I numeri dei positivi e dei ricoverati rimangono comunque alti, e pongono il Friuli Venezia Giulia fra le regioni a rischio di un inasprimento delle misure di prevenzione.
Confermati molti fuochi epifanici in serata, ma con la sola presenza degli organizzatori: dalla direzione di fumo e faville gli anziani traggono previsioni sul futuro dell’anno iniziato.
L'immunizzazione di personale e ospiti delle case di riposo è una delle priorità per la regione, ma rimane da risolvere il problema del “consenso informato" da parte dei residenti anziani.
L'immagine, una vignetta contro la presenza cinese a Trieste, ha alimentato il confronto politico e provocato la reazione della comunità cinese. Dei vandali hanno poi lacerato alcuni posters, e lasciato scritte contro l’odio razziale.
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