Luigi Scavone, presidente del gruppo Alma e dell'omonima squadra di pallacanestro di Trieste (oltre che del Team Pramac, in Motomondiale con la Ducati), è stato arrestato dalle Fiame Gialle nella sua villa nel napoletano mentre si stava preparando a partire per Dubai con uno zainetto contenente 200mila euro, nascosti per cercare di fuggire ai controlli.
Il gruppo di aziende di lavoro interinale finite al centro dell'inchiesta, secondo gli inquirenti, aveva basato la propria leadership sul mercato grazie all'evasione fiscale; a Scavone viene contestata l'associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. In carcere sono finite complessivamente dieci persone. Eseguito anche il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie costituenti il profitto del reato nei confronti di 32 società e dei beni patrimoniali riconducibili a 27 indagati, per un ammontare complessivo di oltre 70 milioni di euro, pari al danno provocato all'Erario.
Le indagini sono scaturite da una verifica fiscale eseguita dall’Agenzia delle Entrate nei confronti della Alma spa.
La frode fiscale, che si realizzava in tre fasi, permetteva di non pagare le imposte, i contributi previdenziali e assistenziali dei dipendenti attraverso una compensazione con crediti tributari fittizi. In un primo momento, alcune società cartiere (prive cioè di strutture operative e/o mezzi imprenditoriali adeguati) formalmente estranee al gruppo, ma di fatto riconducibili agli indagati, creavano un credito Iva inesistente, mediante false fatturazioni. Successivamente il credito veniva ceduto alle compagini operative del gruppo con un contratto di accollo, solo formalmente ineccepibile, nel quale il finto credito Iva veniva certificato dai professionisti abilitati compiacenti. Quindi le imprese del gruppo Alma azzeravano i loro carichi tributari e contributivi utilizzando in compensazione il falso credito Iva acquisito attraverso gli atti di accollo. Per quel che riguarda la società di basket, quest'ultima non appare nella lista delle indagini e non ha commesso alcun illecito né risulta coinvolta in alcun tipo di reato. Ovviamente preoccupati però i tifosi della squadra, neopromossa nella massima serie italiana ed autrice, finora, di un grande campionato che la vede in lotta per l’accesso ai playoff. Dopo anni di serie minori e la trionfale cavalcata promozione dello scorso anno, in ogni sfida casalinga migliaia di persone si riversano all’Allianz Dome per tifare per Dragić e compagni, dimostrando grande attaccamento ai colori ed un profondo affetto per giocatori e società. Ora nessuno vuole dirlo, ma il timore più grande è quello di un fallimento che sarebbe una terribile ferita al cuore degli appassionati dopo i successi degli ultimi anni. L’incubo sarebbe quello di ripartire per l’ennesima volta da zero, dopo l’arcinota “fuga” di Stefanel ed il terribile fallimento del 2004…

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria /Sportest
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