Due giornali, un unico direttore: il processo di sinergia fra i due quotidiani più letti in Friuli Venezia Giulia, il Piccolo e il Messaggero Veneto, è diventato improvvisamente realtà ieri pomeriggio, quando a sorpresa la proprietà dei due giornali, il gruppo Gedi, a sua volta controllato dalla famiglia Agnelli, ha comunicato alla redazione del Piccolo che il posto dell’ormai ex direttore Enrico Grazioli, destinato ad altri incarichi nel gruppo, era stato preso da Omar Monestier, attuale direttore del Messaggero Veneto che manterrà entrambi gli incarichi.
La mossa, per l’azienda, dovrebbe rafforzare i due giornali, mantenendo “le chiavi di lettura locale, regionale, nazionale e internazionale”, ma si tratta di un passo che da più parti, viene visto come un rischio per la pluralità dell’informazione nella regione, e interpretato come una semplice operazione di sinergia e risparmio per l’azienda.
Il rischio concreto è che i lettori del Friuli, e di Trieste, Monfalcone e Gorizia, si trovino fra le mani praticamente lo stesso giornale, con un titolo differente e qualche pagina originale nelle sezioni locali.
La proprietà ha anche nominato condirettrice Roberta Giani, fino a ieri alla guida della Gazzetta di Modena, ma con una lunga esperienza all’interno della redazione del Piccolo (la stessa carica sarà assunta da Paolo Mosanghini al Messaggero Veneto), e rassicurato sulla volontà di limitare le attività in comune e mantenere l’indipendenza del quotidiano, ma alla redazione, che ha assistito anche al licenziamento immediato del vicedirettore Alberto Bollis, le rassicurazioni sembrano non bastare.
Non appena si è diffusa la notizia, i giornalisti del Piccolo, che da tempo lamentano da parte dell’azienda un atteggiamento non rispettoso delle normali relazioni sindacali con i giornalisti, a cui vengono semplicemente comunicate decisioni calate dall’alto, si sono riuniti in assemblea e hanno dichiarato, in una nota pubblicata sull’edizione di oggi, “la propria contrarietà all’operazione che prevede, con effetto immediato, un cambio radicale dei vertici del quotidiano” e che, dice la redazione, “mina l’autonomia del quotidiano di Trieste, Gorizia e Monfalcone proprio nell’anno in cui ricorrono i 140 anni dalla nascita del giornale stesso. La Venezia Giulia e il Friuli sono due realtà territoriali dalle tradizioni e dai riferimenti culturali estremamente differenti, riconosciuti e sanciti anche dalla specialità di questa Regione, non facilmente omologabili sulla scia di quanto già avvenuto nel vicino Veneto, dove l’accorpamento delle direzioni dei quotidiani locali è già stato sperimentato e portato a regime”.
La redazione si dice anche “sconcertata dalle modalità con le quali, da un giorno all’altro, il direttore uscente Enrico Grazioli è stato destinato ad altri incarichi all’interno del gruppo e il vicedirettore Alberto Bollis è stato sollevato dall’incarico”.

L’assemblea dei redattori del Piccolo, dopo aver ascoltato il discorso di insediamento del nuovo direttore Omar Monestier e della nuova condirettrice Roberta Giani ha espresso il proprio gradimento all’unanimità al progetto giornalistico illustrato, ma ha confermato uno sciopero immediato di una giornata "per esprimere la propria contrarietà al metodo utilizzato dall’editore per i cambi alla guida del giornale, con un preavviso di meno di 24 ore rispetto all’effettiva entrata in vigore del nuovo assetto, modificato in maniera radicale anche da un punto di vista storico-culturale".

Domani, giovedì 14 gennaio, il giornale non sarà in edicola.

Alessandro Martegani