A margine dell'apertura nei nuovi spazi della sede consolare slovena a Trieste, il quotidiano Primorski dnevnik dedica - nella sua edizione odierna - una lunga intervista con il capo diplomazia sloveno.


Su temi importanti come quello della rappresentanza parlamentare, le organizzazioni degli sloveni in Italia assumano posizioni comuni. È l'appello lanciato da Miro Cerar nella giornata in cui inaugura la nuova sede del Consolato di Trieste. Riguardo il 100esimo anniversario del Narodni dom, e la promessa dell'ex Ministro degli esteri italiano, Angelino Alfano, sulla restituzione dello stabile alla minoranza slovena, Cerar si dice dispiaciuto che questa non sia ancora stata mantenuta. E ancora il ministro si sofferma sul rapporto della commissione mista italo-slovena degli storici - nel quale si è cercato di avvicinare le posizioni sui crimini commessi da entrambe le parti durante e dopo la Seconda guerra mondiale - che in Italia non fu adottato; Cerar ritiene che questo sia sempre più al centro dell'attenzione proprio a causa dei nuovi tentativi di politicizzazione della storia.
L'Italia inoltre non ha ancora prelevato i fondi dal conto fiduciario per risarcire gli esuli. A riguardo il ministro ha dichiarato che Lubiana "ha rispettato i propri impegni, per noi la questione è chiusa". Sulla restituzione delle opere d'arte istriane nei siti originari invece ha affermato che la Slovenia si sta impegnando affinché ciò accada.
Cerar ha parlato anche della collaborazione tra i due Paesi, già molto buona in campo economico e quello del turismo, potrebbe però essere migliore nel settore delle attività portuali. Efficiente anche l'accordo sulle pattuglie miste italo-slovene al confine, per impedire l'attraversamento illegale delle frontiere da parte dei migranti.


E. P.

Foto: BoBo
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