“Lavorare dietro le quinte per sabotare l’omaggio congiunto dei Capi di Stato di Italia e Slovenia alla Foiba di Basovizza in occasione della loro visita in città il prossimo 13 luglio, come più di qualcuno sta facendo, sarebbe un atto di criminale irresponsabilità”.
Lo ha dichiarato in una nota il Presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, intervenendo nel dibattito che sta precedendo la giornata del 13 luglio, quando è prevista la restituzione del Narodni Dom di Trieste alla Comunità Slovena, ma in cui potrebbero essere programmate anche altre iniziative come la visita del Presidente Borut Pahor alla Foiba di Basovizza.
“Sono da tempo impegnato, - scrive Lacota - e lo è anche l’Unione degli Istriani, affinché si possano metabolizzare con senso di responsabilità e reciprocità, le divisioni storiche che insistono in quest’area. Non di certo con lo scopo di uniformare le memorie, che qui sono tante e difficilmente conciliabili, bensì per individuare, quando si presentano delle occasioni come questa, le possibilità di fare dei passi in avanti. E se qualcuno non vedesse in questa opportunità un passo in avanti, sarebbe oltremodo triste e piuttosto grave” ha concluso.
Nella nota si sottolinea come l’iniziativa di un omaggio congiunto dei Capi di Stato di Italia e Slovenia alla Foiba di Basovizza in occasione della loro visita in città il prossimo 13 luglio, “rischi di non andare in porto, a causa delle tempistiche con le quali è stata annunciata e per le condizioni che sarebbero state poste, e che iniziano a farsi largo”.
L’omaggio dei due Presidenti alla Foibe, spiega invece Lacota “deve essere l’obiettivo di tutte le organizzazioni, italiane e slovene, che rappresentano coloro che hanno sofferto in queste terre, andando oltre ogni visione e posizione contrapposte sulla storia: perdere questa occasione, lavorando dietro le quinte per sabotare l’iniziativa, come più di qualcuno sta facendo, sarebbe un atto di criminale irresponsabilità”.

Poche ore dopo la nota di Lacota è giunto anche il coimmento di Renzo Codarin, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che ha auspicato che la visita del Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor assieme al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza possa diventare realtà. "Appena la notizia ha cominciato a circolare – ha spiegato – molti nostri comitati provinciali ed altre associazioni degli esuli hanno già inteso inviare una propria rappresentanza a quella che si preannuncia come una storica tappa nel processo di riconoscimento a livello internazionale di quella che fu la strage delle foibe e non soltanto una giornata d’interesse cittadino".
La Foiba di Basovizza, aggiunge Codarin "è un luogo simbolico nel quale il popolo dell’esodo si è sempre riunito, anche prima dell’istituzione del Giorno del Ricordo, per commemorare i propri morti, pure coloro i quali sono stati infoibati in Istria o annegati in Dalmazia, quanti furono deportati a guerra finita senza che poi se ne sapesse più nulla e coloro i quali morirono nei campi di concentramento della Jugoslavia comunista".
"In occasione del Concerto dei Tre Presidenti svoltosi a Trieste il 13 luglio 2010 – ricorda, infine, il presidente nazionale dell’A.N.V.G.D. – i capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia, dopo aver reso omaggio all’ex Balkan, si recarono al monumento che ricorda l’esodo dei 350.000 istriani, fiumani e dalmati in fuga dal clima di terrore con cui si stava instaurando il regime comunista: a dieci anni di distanza - conclude - attendiamo un nuovo significativo passo avanti nella ricostruzione della storia di queste martoriate province nel rispetto delle memorie e dei lutti vissuti da ciascuna comunità nazionale".


(Red)

Foto: MMC RTV SLO
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