La settimana di assenza da scuola dovuta all’emergenza Coronavirus non dovrà essere recuperata ai fini della validità dell’anno scolastico. I timori di docenti e alunni di un prolungamento dell’anno scolastico per recuperare i giorni persi a causa dell’emergenza sanitaria che ha colpito anche il Friuli Venezia Giulia sono stati per ora fugati dal decreto del governo. Il testo afferma chiaramente che “a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, l’anno scolastico 2019-2020 conserva comunque validità”, anche se i giorni di scuola sono inferiori ai 200 previsti.
Stessa cosa per quanto riguarda i docenti e il personale scolastico: non dovranno recuperare giorni ai fini della validità dei periodi di formazione e di prova, o per il riconoscimento dell’anzianità di servizio. I giorni di chiusura per causa di forza maggiore saranno assimilati a quelli di servizio effettivamente e regolarmente prestato.
Nessun problema dunque per la scuola pubblica, anche se rimangono da valutare provvedimenti per realtà come gli asili nido privati, spesso gestiti da cooperative, con educatori e addetti pagati a ore, e che probabilmente non incasseranno le rette per i periodi di chiusura forzata.
Sempre per quanto riguarda la chiusura delle scuole la regione ha poi smentito che il provvedimento di chiusura degli istituti e delle università dal 2 all’8 marzo sia stato assunto senza l’accordo con il governo, voce che circola insistentemente da due giorni.
Il Friuli Venezia Giulia non viene infatti citato esplicitamente nel decreto emanato dal governo, ma, ha spiegato l’assessore all’istruzione Alessia Rosolen, “abbiamo seguito una proceduta assolutamente concordata con il governo”. Per non essere coinvolti in tutto l’insieme di provvedimenti delle altre regioni la giunta ha atteso l’approvazione del decreto, e poi ha emanato l’ordinanza. “Si è trattato – ha aggiunto - di una procedura stabilita passo per passo con il governo nazionale, con cui la comunicazione e la collaborazione sono costanti.”
Continuano intanto le attività di controllo e prevenzione sul territorio della regione dove è stato accertato un altro caso, il tredicesimo: una persona residente nell'area udinese, che non sarebbe collegata ai casi precedenti. In particolare ad innescare il contagio a Trieste e Udine, sarebbe stato il contatto avvenuto durante un convegno organizzato all’università friulana il 20 e 21 febbraio scorsi, al quale aveva partecipato anche una persona proveniente dal Piemonte risultata poi infetta.
Tutti i 13 positivi sono in isolamento, non sono stati ricoverati in ospedale e sono in buone condizioni di salute. Fra questi c’è anche un assessore della Giunta di Remanzacco, comune dell’udinese. Avrebbe contratto il Coronavirus dalla moglie, una delle docenti che avevano preso parte al convegno scientifico dall’Università di Udine. Il sindaco, Daniela Briz, ha confermato che tutta la giunta è stata posta in isolamento precauzionale e i componenti hanno effettuato il test. Il municipio è stato chiuso e sanificato.


Alessandro Martegani


Foto: MMC RTV SLO/ARC
Foto: MMC RTV SLO/ARC