Non c’è stata alcuna differenza sensibile ai posti di confine fra Italia e Slovenia nella prima giornata di stretta agli ingressi da parte delle autorità italiane.
Da oggi infatti scatta, per chi intende entrare in Italia provenendo dalla Slovenia, così come dagli altri paesi europei, l’obbligo di presentare la certificazione di un test molecolare o antigenico negativo e di comunicare la propria presenza alle autorità sanitarie. Dal 21 al 6, quando nel paese inizierà il blocco agli spostamenti fra regioni, è previsto anche l’obbligo di quarantena, sia per i cittadini non italiani, sia per gli italiani che rientrano, anche se hanno solo transitato in uno dei paesi inseriti nell’elenco C, che fino al 15 gennaio comprende tutti i paesi europei.
Sia la polizia di frontiera, sia la stessa amministrazione regionale, hanno fatto capire che non sono previste eccezioni, per chi abita lungo la fascia confinaria, a regole che di fatto rendono perlomeno molto complicato non solo rientrare in Italia, ma anche fare acquisti o far visita a parenti da una parte all’altra del confine. Le eccezioni sono poche: oltre che per i lavoratori transfrontalieri, non è previsto l’obbligo del tampone per il personale dei mezzi di trasporto e autisti, e per chi entra in Italia per ragioni “non differibili”, come motivi di salute, assoluta urgenza, e per gli alunni e gli studenti che vanno a scuola dall’altra parte del confine.
Un confine che però per ora viene poco presidiato: se infatti ai valichi principali sono costanti i controlli da parte della polizia slovena, ed è frequente la presenza delle forze dell’ordine italiane, in quelli secondari i controlli sono molto rarefatti, e in alcuni valichi quasi inesistenti. Qualche pattuglia ogni tanto si vede, ma si tratta di presenze isolate. Oggi però era minore il passaggio di automobili italiane dirette in Slovenia, visto che il rischio è quello di finire in isolamento fiduciario solo per aver passato il confine per alcune ore, in caso di mancata presentazione dell’attestazione relativa al test molecolare o antigenico a un eventuale controllo.
Nei mesi scorsi in Italia era stata sottolineata la difficoltà di presidiare i valichi minori, sia per il numero, sia per la mancanza di personale, ma i rinforzi promessi da Roma, e gli auspici di una maggiore presenza delle forze dell’ordine espressi dal Governatore Massimiliano Fedriga, non sembrano aver cambiato di molto la situazione.

Alessandro Martegani

Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco