Se sul fronte dello sfidante si sono ormai delineate le alleanze per sostenere la rincorsa a Roberto Dipiazza, nella coalizione di centro destra si cerca di tenere i nervi saldo in vista della sfida finale del 17 e 18 ottobre.
Tutte le forze di centro destra, infatti, si erano presentate già riunite sotto il nome di Roberto Dipiazza e le preoccupazioni fra i futuri consiglieri sembrano essere rivolte più alla composizione del prossimo Consiglio, piuttosto che all’attuale campagna elettorale, che viene lasciata soprattutto al primo cittadino.
Qualche cambiamento ci sarà a partire dall’aumento dei consiglieri di Fratelli d’Italia, divenuto il primo partito del centro destra in città, passando dal 3 per cento del 2016 al 15 di oggi, secondo in assoluto solo al Pd, ma che potrebbe diventare il gruppo consiliare più numeroso in caso di vittoria del centro destra in virtù del premio di maggioranza.
I patrioti dovrebbero reclamare qualche posto in più in giunta, probabilmente anche il vicesindaco, così come è stato per la Lega nella scorsa consiliatura, ma per ora devono far fronte alle accuse di tollerare fra i militanti dei simpatizzanti del fascismo. Una critica che va soprattutto al secondo più votato del gruppo, Corrado Tremul, fotografato mentre fa il saluto romano vicino al busto di Mussolini, o a Denis Conte, ex segretario del partito di estrema destra Forza Nuova, che entrerebbe in caso di vittoria di Dipiazza. Proprio la presenza di persone considerate vicine all’estrema destra ha anche spinto Adesso Trieste ad appoggiare Francesco Russo, mentre i grillini hanno deciso, inaspettatamente di lasciare libertà di scelta, così come Futura di Franco Bandelli.
Qualche problema di riequilibrio potrebbe darla anche la discesa della Lega, a cinque punti da Fratelli d’Italia, finita al terzo posto dietro alla Lista Dipiazza, che mantiene quasi inalterata la sua presenza e i consiglieri. Forza Italia, quarto partito della coalizione, si consola con la presenza del candidato più votato della tornata, l’assessore Michele Lobianco, e per aver tutto sommato retto alla crescita di Fratelli d’Italia.
Visti i cambiamenti dei rapporti di forza, in caso di vittoria del centro destra è probabile un cambiamento se non radicale, perlomeno profondo della squadra di governo, che potrebbe affiancare Dipiazza nell’eventuale quarto mandato alla guida della città.
Dipiazza dal canto suo non sembra avere molti dubbi sulla vittoria finale, forte di un vantaggio di 16 punti su Francesco Russo: "Trieste ha già votato" ha scandito il primo cittadino uscente in uno dei confronti con lo sfidante, lasciando intendere di essersi già lasciato alle spalle la nemmeno troppo celata delusione di non aver conquistato la vittoria al primo turno.
Qualche timore per una possibile rimonta però rimane, così come le accuse all’avversario di dire delle bugie per screditare la sua amministrazione.
Battaglie e confronti parte, sembra che ancora una volta la sfida si giocherà sull’affluenza: al primo turno non ha votato più della metà dei triestini: un fattore che non sembra interessare più di tanto il sindaco, ma che è stato indicato invece come il primo problema da risolvere dalle forze di centro sinistra.

Alessandro Martegani