A meno di 24 ore dalla nascita del nuovo governo giallo rosso è già scontro con una regione guidata dalla Lega: uno dei primi provvedimenti dell'esecutivo Pd 5 Stelle è stato infatti l'impugnazione della legge 9 del Friuli Venezia Giulia dell'8 luglio 2019, che contiene "Disposizioni multisettoriali per esigenze urgenti del territorio regionale".
Nel mirino del governo, che ha impugnato su proposta del neoministro degli affari regionali Francesco Boccia del Pd, alcune disposizioni che violerebbero la competenza esclusiva dello Stato su alcune materie, ma soprattutto altre che riguardano l'immigrazione e che, secondo il governo "appaiono discriminatorie".
Le norme in questione riguardano gli incentivi per favorire le assunzioni a tempo indeterminato, di lavoratori coinvolti in crisi economiche, a cui però possono accedere solo i residenti in regione da almeno 5 anni, e lo spostamento di alcune centinaia di migliaia di euro dall'accoglienza dei richiedenti asilo al finanziamento dei rimpatri forzosi d'immigrati irregolari.
I primi rilievi erano stati mossi dal governo 5 Stelle Lega, e, ha precisato il ministro Boccia, l'impugnazione era un atto dovuto, visto che fra l'altro i termini per ricorrere stavano scadendo. "La legge - ha aggiunto - è stata scritta male, per ammissione dello stesso Fedriga, che ci aveva inviato una nota fuori tempo massimo nella quale diceva che si sarebbe impegnato a cambiare la sua stessa legge". "Quando la integreranno e la aggiusteranno - ha aggiunto - noi ritireremo l'impugnativa, che era un atto dovuto ed è stata sostenuta all'unanimità da tutto il consiglio dei ministri".
La spiegazione di Boccia non ha però fermato la reazione del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che ha accusato il nuovo governo di aver agito per motivi politici, e annuncia il ricorso alla Corte Costituzionale: "E' un'azione politica - ha detto parlando su Facebook - mirata a colpire i cittadini del Friuli Venezia Giulia. Abbiamo dato disponibilità a cambiare le norme sulla caccia e gli allevamenti, ma non abbiamo mai dato né daremo mai disponibilità a modificare quelle sull'immigrazione".
"Questo è un segnale molto chiaro - ha aggiunto- : un attacco alle autonomie. Non ci faremo intimidire". "Sono felice - ha poi detto rivolgendosi ai 5 Stelle - di dare fastidio a questi traditori".
Il caso è stato commentato anche da Matteo Salvini. "Bell'esordio - ha commentato ironicamente il leader della Lega in diretta Facebook - rispettoso dell'autonomia, degli enti locali, dei governatori, dei territori, degli italiani: le prime leggi impugnate - ha concluso - sono contro chi dà la priorità ai cittadini italiani".

Alessandro Martegani

Foto: ARC Montenero
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