"Assumere iniziative unilaterali e divisive, specie in presenza di una pandemia con pesanti riflessi di carattere economico e occupazionale, appare irresponsabile e scorretto nei confronti di un intero Paese, l'Italia, ma anche di una regione quale il Friuli Venezia Giulia, che hanno sempre coltivato un rapporto leale e pienamente collaborativo con i Balcani". Con queste parole il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha commentato la chiusura dei confini da parte, in particolare delle vicine Slovenia e Croazia.
Fedriga ha aggiunto che è irragionevole acconsentire ad iniziative sporadiche, non coordinate e non condivise tra gli Stati, con l'unico esito di limitare il transito di merci e rallentare gli indispensabili rifornimenti alle imprese di ogni nazionalità, impegnate a far fronte all'imminente emergenza. Il governatore chiede inoltre un intervento risolutore da parte del ministro Di Maio. Anche l'ex governatrice Debora Serracchiani considera il blocco della circolazione delle merci un suicidio economico e politico, tanto più che fermare i tir alle frontiere non serve a fermare il Coronavirus. La deputata del Partito democratico chiede inoltre un coordinamento a livello di Governi e di Commissione europea e una rapida interlocuzione con Lubiana e gli altri stati dell'area, che sono all'origine del blocco.
Intanto sono aumentati a 257 i casi positivi al Coronvirus in Friuli-Venezia Giulia, un incremento di 52 persone rispetto agli ultimi rilevamenti. Due i nuovi decessi, che portano a 10 il numero totale, 11 però le persone guarite.

Davide Fifaco

Foto: MMC RTV SLO
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