Una manifestazione che, a detta degli stessi organizzatori, ci si aspettava più partecipata: una trentina di militanti di Forza Nuova si è ritrovata ieri sera in Piazza Unità, a dire il vero forse anche troppo presto per una fiaccolata visto che ancora non era calato il sole, per cui l'evento è iniziato circa un'ora dopo il previsto.
Tra gli slogan scanditi frasi contro i politici, anche locali, che poco fanno per i problemi legati alla mancanza di lavoro e discorsi in favore della famiglia tradizionale. Sentiamo le dichiarazioni del segretario provinciale di Forza Nuova, Almerigo Esposito: “da una parte noi siamo qui per rivendicare i diritti di quella che è la famiglia tradizionale, dall'altra parte ci schieriamo contro queste deviazioni, contro quella che noi consideriamo una vergogna che è il Gay Pride. I primi a considerarla tale sono proprio gli omosessuali, infatti tra quelli che manifestano uno su cento è omosessuale. Non hanno neppure i numeri per riempire le piazze, per quello devono ricorrere ad altri. Utilizzano e chiamano in campo le femministe, chiamano in campo i clandestini, i sindacati, cose che non c'entrano assolutamente nulla ma che fanno parte dello stesso sistema, quel sistema che noi combattiamo e che è lo stesso sistema che mira all'annientamento del modello archetipico della famiglia, mira all'annientamento di quella che è la razza bianca europea e quindi per questo noi siamo in piazza. Siamo qui a manifestare potevamo farlo anche durante la parata, potevamo bloccare la città, ma visto che siamo gente che lavora, non abbiamo voluto fare questo torto ai cittadini che domani lavorano, ai commercianti, a tutte le persone che hanno un onesto lavoro e che non devono avere una città bloccata. Siamo comunque contrari alla disponibilità che è stata data di utilizzare piazza Unità, è una vergogna! Noi diamo una bellissima presentazione in questa città, una presentazione patriottica, mentre il gay pride insozzerà questa città con comportamenti osceni, lo sappiamo perché è quello che accade in ogni città, siamo sicuri che accadrà anche a Trieste”.

Davide Fifaco

Foto: Wikipedia/Fifaco
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