Foto: Martegani
Foto: Martegani

Le celebrazioni di Trieste saranno come di consueto gli eventi centrali del Giorno del Ricordo, ricorrenza istituita nel 2004 per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Le autorità di comune e regione si ritroveranno come ogni anno al Sacrario della Foiba di Basovizza, ma questa volta non sarà possibile assistere alla cerimonia a causa delle misure anti Covid. Sarà però possibile seguirla sui canali social del comune e in diretta televisiva.
L’avvio della manifestazione, a cui parteciperanno solo le autorità, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma e i rappresentanti della stampa, è fissata alle 10:30. Non è ancora confermata la presenza di esponenti politici nazionali, viste le consultazioni in corso per la formazione del nuovo governo. Poco prima della cerimonia è prevista la deposizione di corone alla Foiba n.149 di Monrupino.
Qualche iniziativa era stata anticipata: nel pomeriggio al Cimitero di Sant’Anna a Trieste, è stata deposta di una corona d’alloro in ricordo dei Sacerdoti Istriani defunti, a cura dell’Associazione delle Comunità Istriane, mentre è stato anche prolungato l’orario del Centro di Documentazione del Sacrario della Foiba di Basovizza. Anche nei giorni successivi sono state programmate decine di attività di approfondimento sulla tragedia delle Foibe, soprattutto dedicate alle scuole.
Anche quest’anno però, nonostante l’annullamento di molte iniziative pubbliche, l’interpretazione della giornata fa discutere. Proprio in queste ore lo stesso Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha reagito alla pubblicazione on line da parte dell’Associazione nazionale partigiani di Brescia di un passo di un libro dello storico Eric Gobbetti, secondo cui “Basovizza non è tecnicamente una foiba, ma un pozzo minerario abbandonato. Non ci sono prove documentarie certe che vi siano avvenute esecuzioni o vi siano state sepolte vittime delle epurazioni”. “Adesso basta!” ha scritto il governatore su Twitter, “mi auguro che l’Anpi Nazionale intervenga subito e tutte le forze politiche condannino affermazioni di tale gravità. Con l’avvicinarsi del 10 febbraio – ha aggiunto - il rigurgito negazionista trova sempre, purtroppo, qualche voce disposta ad utilizzarlo”.
Dall’altra parte l’Anpi della Toscana ha espresso sconcerto per la partecipazione alla commemorazione delle Foibe nel Consiglio comunale di Firenze, dell’autore del libro "Foiba rossa”, Emanuele Merlino, definito “un simpatizzante neofascista”. L’Anpi ha ricordato la presenza di Merlino a presentazioni del proprio libro nelle sedi di CasaPound e la collaborazione con case editrici dell'estrema destra.
Tornando alle celebrazioni, cerimonie sono state organizzate un po’ in tutta Italia, anche a Roma, dove le vittime delle Foibe saranno ricordate nel corso della cerimonia alla Camera, con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Alessandro Martegani