Parlare con un’unica voce per affrontare emergenze come il caro bollette o le conseguenze della crisi in Ucraina. È questo lo scopo dei quattro sindaci dei capoluoghi del Friuli Venezia Giulia, Rodolfo Ziberna, primo cittadino di Gorizia, Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste Pietro Fontanini di Udine e Alessandro Ciriani di Pordenone.
I sindaci si sono ritrovati a Gorizia nella prima di una serie di riunioni di un tavolo permanente che dovrebbe delineare una posizione comune fra le quattro amministrazioni.
In primo piano il problema della bollette che rischia di costare decine di milioni di euro alle amministrazioni delle quattro città, e che secondo i quattro sindaci va affrontata con una moratoria e una rateizzazione fino al 2024 per famiglie e imprese messe in difficoltà dagli aumenti di luce e gas. Ziberna, Dipiazza, Fontanini e Ciriani hanno deciso di siglare un “Patto per l’energia”, per stimolare le istituzioni competenti ad avviare una nuova politica energetica, capace di rendere imprese, abitazioni e sedi pubbliche autonome per il riscaldamento e l’energia.
Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, e l’arrivo di migliaia di rifugiati nella regione, secondo le quattro amministrazioni è necessario dare vita a un coordinamento per organizzare l’accoglienza. Fra le ipotesi anche la richiesta alla Regione di prevedere incentivi economici per le famiglie che offriranno ospitalità ai rifugiati.
Non si è parlato però solo di emergenze, ma anche di progettualità, su tutto i progetti legati dal piano di ripresa e resilienza che richiederanno l’assunzione in tempi brevi di personale tecnico e amministrativo per gestire l’attuazione dei piani: i quattro sindaci ritengono necessario un confronto con la regione per semplificare le modalità di reclutamento del personale, ma anche il Codice degli appalti.
Di costo dell’energia hanno parlato oggi anche le categorie economiche della regione, incontrando l'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, che si è detto “preoccupato per la situazione internazionale, per l'incremento dei costi dell'energia e delle materie prime e per la difficoltà di approvvigionamento”.
“Ci sono delle imprese in Friuli Venezia Giulia – ha aggiunto - che già stanno fermando le proprie linee produttive e ricorrono alla cassa integrazione e non c'è tempo da perdere. Fra le proposte che saranno portate al governo nazionale, dilazioni dei pagamenti, un contenimento dei costi energetici attraverso l'abbassamento delle accise e incentivi sugli investimenti pubblici e privati nel settore delle rinnovabili, con una semplificazione delle procedure”.

Alessandro Martegani