La possibilità di poter lavorare, ristori e cassa integrazione immediata e rispetto da parte delle istituzioni. Sono alcune delle richieste giunte dalla manifestazione organizzata ieri sera in piazza Unità a Trieste dal comitato “Imprenditori Motivati”, che ha dato voce ai ristoratori, una delle categorie più colpite dalle misure anti Covid nazionali e soprattutto dal passaggio del Friuli Venezia Giulia da regione gialla ad arancione, con la chiusura definitiva di bar e ristoranti almeno fino al 27 novembre.
Non è stata una manifestazione affollata come quella del 26 ottobre, ieri sera in piazza Unità c’erano un centinaio di persone, mancavano i rappresentanti delle istituzioni, come qualche intervento ha fatto notare, ma nel corso della dimostrazione è stato presentato un documento con una serie di richieste per tutelare il settore, che saranno sottoscritte da ristoratori e cittadini, e presentate al governo, alla regione, al sindaco e al prefetto. Soprattutto però è stato chiesto rispetto per un settore strategico, in una città turistica come Trieste, e che fra l’altro in questi mesi aveva investito molte risorse per adeguarsi alle misure anti Covid e lavorare in sicurezza.
“Credo – ha detto Franco Bandelli, uno degli organizzatori - che la ristorazione e il settore ricettivo e alberghiero siano in assoluto le categorie più vessate dai provvedimenti anti Covid, è indubbio. Non siamo dei negazionisti, siamo consci del fatto che il virus c’è, che esiste e che è un virus maledetto. Dobbiamo combatterlo, però non sopravvivendo alla meno peggio, ma convivendo e ritornando alla vita normale, altrimenti il danno economico sarà assolutamente irreparabile.”
Riguardo l’assenza di rappresentanti delle istituzioni, Bandelli ha ricordato che l’obiettivo della manifestazione non era portare il presidente della regione o il sindaco in piazza: “Abbiamo presentato un documento propositivo, questa non è una sola e semplice protesta. Si tratta di una serie di proposte molto concrete, lo faremo firmare a più operatori del settore possibile e a quel punto lo consegneremo alle autorità, poi toccherà a loro. Ci aspettiamo una convocazione, perché abbiamo dimostrato di essere gente civile, gente che non è contro nessuno, questa piazza non ha protestato nei confronti del governo centrale, del governo regionale o del governo comunale: noi siamo qui da imprenditori, da dipendenti, da soggetti che lavorano nell’economia triestina, disposti ascoltare tutto e tutti. Questa volta però ci serve una mano concreta, seria e soprattutto aiuti, che devono arrivare in maniera più veloce della luce, altrimenti siamo al collasso”.
Nel testo del documento, fra l’altro, si chiede l’immediata revoca dello stop alle attività di ristorazione, una serie di contributi ed esenzioni fiscali alle imprese, un’accelerazione del versamento della cassa integrazione, e l’aumento dei ristori, considerati del tutto insufficienti al momento, almeno a livello di quelli della Germania, che ha contribuito con il 75 per cento del fatturato dichiarato nell’anno precedente.
Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
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