Foto: osebni arhiv
Foto: osebni arhiv

Dopo tante supposizioni è arrivata anche l'ufficialità. Il corpo della donna trovata morta lo scorso 5 gennaio nell'area boschiva dell'ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni, a Trieste, è di Liliana Resinovich, la sessantatreenne triestina scomparsa il 14 dicembre scorso.

A riconoscere la salma, tramite delle foto, sono stati il fratello, Sergio Resinovich ed il marito, Sebastiano Visintin. Quest'ultimo ha riconosciuto alcuni particolari, come l'orologio rosa che lui stesso aveva regalato alla donna ed il giubbotto che indossava quando è stato ritrovato il corpo.

La procura di Trieste, nel frattempo, ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio a carico di ignoti. Il fascicolo era stato aperto subito dopo la notizia della scomparsa della Resinovich, ma finora si trattava di una indagine per sequestro di persona.

Dall'esito dell'autopsia risulta che il decesso della Resinovich è stato causato da un soffocamento, che ha determinato uno scompenso cardiaco acuto. Inoltre, dall’esame autoptico, non sono state rilevate lesioni traumatiche macroscopiche.

Intanto ci sono nuovi elementi anche riguardo gli altri due tremendi fatti di cronaca accaduti negli ultimi giorni nel capoluogo giuliano.

Il giovane diciassettenne trovato morto nel sottoscala di uno stabile di via Rittmayer è stato ucciso dal rivale in amore ventunenne senza l'aiuto di alcun complice. Lo ha confermato la Procura della Repubblica dopo l'interrogatorio del giovane omicida con il Giudice per le indagini preliminari.

Un ulteriore elemento emerso nelle ultime ore è che la posizione della ragazza contesa è al vaglio della magistratura, successivamente ad alcune recenti dichiarazioni "rese dalla medesima".

Anche sul caso della morte del ragazzo pakistano trovato senza vita nel parcheggio di via Giulia la scorsa settimana, ci sono alcune novità.
Dalle indagini, finora, emerge che il giovane stava scappando da una rapina per motivi di droga e sarebbe saltato nel vuoto non rendendosi conto, a causa del buio, della distanza che lo separava dal suolo.

Resta ancora da capire se il giovane sia morto sul colpo oppure se poteva essere salvato allertando i soccorsi. L'esito dell'autopsia sarà quindi determinante per chiarire la dinamica.

Davide Fifaco