la messa dello Spadone a Cividale
la messa dello Spadone a Cividale

Il Covid non ha fermato del tutto la Befana, ma le restrizioni in atto per contenere l’epidemia hanno avuto un impatto anche sulle tradizionali cerimonie in programma in Friuli Venezia Giulia, dove i falò, da cui gli anziani traggono delle previsioni sull’anno iniziato, e le messe dell’Epifania sono una tradizione consolidata e seguitissima.
Proprio il rischio di assembramenti ha però spinto gli organizzatori ad annullare il Pignarûl Grant di Tarcento, il più grande falò epifanico, simbolo del Friuli, che viene acceso tradizionalmente il 6 gennaio, con migliaia di persone che ogni anno vogliono assistere alla cerimonia. Annullate anche la corsa dei carri infuocati e il corteo storico.
Si sono svolte invece altre due cerimonie simbolo dell’Epifania in regione: la messa del Tallero, a Gemona, con il sindaco e il parroco che si passano la moneta d’argento che testimonia la collaborazione fra il potere temporale e quello spirituale, e dello Spadone a Cividale, in cui il Diacono saluta i fedeli impugnando con la mano destra la spada e con la sinistra l’Evangeliario, simboli del potere temporale e spirituale del Patriarca.
Ai riti hanno però partecipato solo i residenti, vista la zona rossa in vigore, un numero di presenze contingentato. Le funzioni religiose sono state trasmesse on line e in tv.
Annullate invece le manifestazioni collaterali come la rievocazione storica dell’entrata a Cividale di Marquardo von Randeck, e le tradizionali animazioni medievali a Gemona.
Si terranno invece molti falò in tutta la regione, eventi in cui spesso si brucia anche un fantoccio, ma con la sola presenza degli organizzatori, senza il pubblico e il traduzionale vin brûlé. Anche in questo caso, molte celebrazioni saranno trasmesse in televisione e on line, consentendo magari agli anziani di prevedere come sarà il 2021 dalla direzione di fumi e delle faville. Niente paura se l’esito fosse negativo: lo scorso anno la previsione fu di un anno positivo, e poi è andata come è andata.

Alessandro Martegani