Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco

La decisione era ampiamente attesa: il Friuli Venezia Giulia torna a essere una regione arancione, insieme ad altre otto (Abruzzo, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D'Aosta), unendosi a Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. Due le regioni rosse, Lombardia e Sicilia, così come la provincia autonoma di Bolzano. Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Trento, e Molise rimangono gialle.
A pesare sulla decisione del governo un tasso di contagio che non accenna a calare, ma soprattutto l’occupazione dei posti nelle terapie intensive e negli altri reparti che avrebbero richiesto una stretta ulteriore.
Da domenica quindi, oltre alle disposizioni valide per tutte le altre regioni, coprifuoco dalle 22 alle 5, divieto di uscire dalla regione, visite agli amici al massimo in due e non più di una volta al giorno, e la chiusura di cinema e teatri, in Friuli Venezia Giulia non si potrà uscire dal proprio comune se non per ragioni di lavoro, salute, estrema necessità e urgenza, ma se si risiede in un centro con meno di 5mila abitanti ci si potrà spostare fino a 30 chilometri dal comune, ma non verso i capoluoghi.
La seconda casa è raggiungibile anche fuori dal proprio comune ma solo se in regione. Via libera anche alle attività motorie e sportive all’aperto e agli sport non di contatto.
Chiusi bar e ristoranti, che potranno effettuare solo servizio da asporto (i bar solo fino alle 18:00) e domicilio. Chiusi nei festivi e prefestivi anche i negozi all'interno di mercati, centri, gallerie e parchi commerciali.
Confermate anche le regole per entrare in Italia dall’estero: tutti i paesi dell’area Schengen, Slovenia e Austria comprese, sono rimasti nell’elenco C, vale a dire paesi provenendo dai quali è necessario presentare il risultato di un tampone negativo fatto nelle precedenti 48 ore per evitare l’isolamento fiduciario, come peraltro previsto anche per chi entra in Slovenia. Rimane anche l’obbligo di comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria del territorio il proprio ingresso, e di compilare un’autodichiarazione.
In ogni caso per i cittadini del Friuli Venezia Giulia è già vietato uscire dai confini nazionali, visto che coincidono con quelli della regione o addirittura del comune.

Alessandro Martegani