Massimiliano Fedriga e Riccardo Riccardi (Foto: Arc)
Massimiliano Fedriga e Riccardo Riccardi (Foto: Arc)

Il Friuli Venezia Giulia passa in arancione: la conferma è giunta prima dal presidente della giunta regionale Massimiliano Fedriga e poi dallo stesso governo, alla luce di un peggioramento della situazione epidemiologica nella regione, ora classificata a rischio "alto".
L'ingresso in zona arancione a partire da lunedì 8 marzo, ha spiegato il governatore Massimiliano Fedriga “è riconducibile non tanto all'indice Rt, quanto al repentino e vistoso aumento dei contagi nel nostro territorio regionale”. La scorsa settimana la salita dei contagi era stata del 70 per cento, una dinamica proseguita, sia pur con un incremento meno rapido, anche in questi giorni.
Anche nell’ultima giornata sono stati rilevati 575 nuovi contagi tramite tamponi antigenici e 248 con i test rapidi. 12 i decessi, mentre sono sostanzialmente stabili, anche se molto alti, i ricoveri.
La decisione di porre in arancione le aree di Udine e Gorizia già nel fine settimana, ha dunque anticipato di sole 48 ore l’estensione delle restrizioni a tutta la regione: da lunedì chiuderanno, anche nelle aree di Trieste e Pordenone, bar e ristoranti, e non sarà possibile lasciare il territorio comunale se non per valide ragioni. Chiuse, per decisione della regione, anche tutte le scuole medie, superiori e le università, passate in didattica a distanza,
Misure ritenute inevitabili vista la situazione, ma che non potranno andare avanti per sempre se non si vuole mettere a rischio la tenuta sociale del paese. Anche nell’incontro in videoconferenza con il governo e il commissario all’emergenza, generale Francesco Paolo Figliuolo, Fedriga ha sottolineato la necessità di avere “certezza delle dosi dei vaccini e dei tempi di consegna, ma anche di procedere all’ampliamento dei professionisti che possono vaccinare”, come i farmacisti.
“Il piano vaccinale allo stato attuale - ha riferito il governatore - presenta un'applicazione diversa Regione per Regione, anche a seguito dell'utilizzo del vaccino Astrazeneca che copre la categoria dei servizi essenziali quindi saltando l'area della vulnerabilità a cui sono dedicati solo Pfizer e Moderna”.
Fedriga ha poi ricordato la posizione geografica del Friuli Venezia Giulia parlando di rischi di contagio: “Confiniamo con Austria e Slovenia, due confini con forte contagio e rilevanti mutazioni. Noi non transitiamo in quelle aree - ha concluso - ma da quelle zone si muovono per arrivare da noi e questo ci preoccupa”.

Alessandro Martegani