Foto: MMC RTV SLO/ARC
Foto: MMC RTV SLO/ARC

Non sono partite questa mattina, come inizialmente previsto, le vaccinazioni contro il Covid in Friuli-Venezia Giulia. I ritardi nella consegna delle dosi della Pfizer hanno obbligato a slittare l'inizio della campagna di un giorno. Ciò non avrà conseguenze sulle prenotazioni successive al 30 dicembre, mentre per chi avrebbe dovuto vaccinarsi oggi l'appuntamento è stato riprogrammato al 3 gennaio.

Come noto, in questa prima fase, saranno coinvolti gli anziani delle case di riposo ed il personale sanitario impegnato nell'assistenza. Non sono, nel frattempo, mancate le lamentele sulle modalità di prenotazione, visto che la linea telefonica dedicata va facilmente in sovraccarico, costringendo gli utenti a lunghe attese.

Intanto il Friuli-Venezia Giulia è in attesa delle prime 11.700 dosi. Si prevede che quotidianamente in tutte le strutture preposte in regione si potranno vaccinare circa 2.000 persone.

Non mancano ulteriori polemiche sulle modalità operative che la Regione ha predisposto per la campagna vaccinale. La CGIL ha criticato le tempistiche, le priorità e le modalità di somministrazione del vaccino del personale sanitario e delle case di riposo. Secondo il sindacato oltre alla carenza di una precisa comunicazione, manca anche la definizione di puntuali linee guida valide su tutto il territorio regionale, tanto che ogni Azienda si trova a procedere per proprio conto, con la totale mancanza di una via prioritaria per il personale direttamente impegnato nei reparti più a rischio.

Inoltre, in una nota, Walter Zalukar, consigliere regionale del Gruppo Misto, rivolgendosi alla Regione ha affermato: "il Governo vi ha indicato i criteri di priorità in modo chiaro e puntuale. È priorità assoluta la vaccinazione degli operatori sanitari e sociosanitari che in prima linea fronteggiano il virus e, perciò, definisce a priorità elevata residenti e personale dei presidi residenziali per anziani".
Zalukar prosegue precisando: "Non sembra però che le indicazioni ministeriali, ancorché chiare e soprattutto logiche, siano state recepite visto che la Regione Fvg ha pensato di mettere nello stesso ordine di priorità gli operatori sanitari di prima linea e tutto il resto del personale, dipendente e convenzionato, del Sistema sanitario regionale. Compreso quello amministrativo. Così potrà accadere che chi lavora in ufficio riuscirà a prenotarsi prima di chi lavora in Pronto soccorso o in Terapia intensiva e, quindi, si vaccinerà molto prima, pur avendo un rischio assai più modesto".

Davide Fifaco