Presentata oggi a Trieste la manifestazione, "Buonisti un CAS", dove l'acronimo CAS sta per "Centri di Accoglienza Straordinaria", organizzata dall'Assemblea dei lavoratori e lavoratrici dell'accoglienza, che si terrà sabato davanti alla prefettura di Trieste per affermare l'opposizione degli stessi lavoratori del settore al decreto Salvini e per rivendicare un vero modello di accoglienza.
Il taglio del 40% delle risorse ed il nuovo Decreto Sicurezza colpiscono duramente il diritto all'accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati e vanno ad intaccare pesantemente la libertà di azione delle persone che sono inserite nel sistema stesso. Con le nuove politiche del Ministero dell'Interno il sistema di accoglienza viene praticamente smantellato e ridotto ad un mero sistema di contenimento che rischia di alimentare diseguaglianze e quindi tensioni sociali. Verranno inoltre a mancare servizi fondamentali all'integrazione, come l'insegnamento della lingua italiana e saranno ridotti i servizi alla persona, come supporto psicologico, legale, sanitario e trasporti. Oltre a ciò il taglio delle risorse porta inevitabilmente alla disoccupazione per un gran numero di operatori ed operatrici impiegati proprio nel sistema di accoglienza. A Trieste, ad esempio, il 65% del personale che attualmente lavora in questo settore verrebbe licenziato, si parla di più di un centinaio di persone.
Da qui è nata l'idea di far nascere l'assemblea, come ci ha spiegato una delle referenti, Sabina Borsoi: "Non è stata un'idea, è stata un'esigenza, che è venuta fuori tra colleghi e colleghe. Dopo una settimana che un po' tutti ne parlavano a gruppetti, abbiamo deciso di costituire un'assemblea e da lì è nata. È un'assemblea autonoma, in cui si discute come affrontare questo momento e quali mobilizzazioni e strumenti mettere in campo. È inoltre aperta a tutti e tutte i colleghi e le colleghe che lavorano in questo ambito".
Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco