Foto: Martegani
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La notizia che tutti attendevano è arrivata subito, da parte dello staff della nazionale slovena: Luka Dončić, la stella dei Dallas Mavericks e della nazionale slovena, sembra aver ottenuto il via libera dall’NBA, è già a Trieste e, salvo imprevisti dell’ultima ora, dovrebbe giocare nell’amichevole fra Italia e Slovenia sabato sera.
La presenza di Luka Dončić rende ancor più prestigiosa la partita, anche se l’incontro con la stampa al Narodni Dom di Trieste con due coach, Gianmarco Pozzecco e Aleksander, accanto ad Amedeo Della Valle e Zoran Dragić, giocatori dell’Italia e della Slovenia, è stata dominata soprattutto dal ritorno di Pozzecco nella sua Trieste.

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Catapultato alla guida della nazionale a pochi giorni dalla vittoria dello scudetto con l’Olimpia Milano, visibilmente commosso quando venivano evocati allenatori e mentori come Tullio Micol, familiari o compagni di squadra, ma pronto anche a divertire con le immancabili battute, Pozzecco non ha nascosto l’emozione e anche l’orgoglio poter esordire come allenatore della nazionale proprio nella sua città e contro la Slovenia, una delle squadre europee più forti, nonostante qualche fischio ricevuto quando giocava per squadre avversarie come la Fortitudo: “La verità – dice - è che guidare nazionale ti offre l’opportunità di non rappresentare più un solo club, ma 60 milioni di abitanti, e quindi sabato non avrò più nemici nel palazzetto. Anche la presenza di Dončić mi rende felice, perché penso che la possibilità di vederlo dal vivo sia affascinante, anche i ragazzi ne sono consapevoli, anche se poi quando devi giocare si fa come al campetto: vai in campo e giochi contro tutti al meglio delle tue possibilità. Anch’io non guardo contro chi sto giocando o chi devo allenare: abbiamo giocatori straordinari, sono ragazzi incredibili, si stanno allenando con grande dedizione e disponibilità. Forse non tutti, ma alcuni di loro faranno parte dei 12 che faranno all'europeo, poi ci sarà il mondiale l'anno prossimo, sperando di qualificarci, e addirittura le Olimpiadi l'anno successivo, ma la formula non cambierà. Quello di coach della nazionale è un ruolo di grande responsabilità: la fortuna è che convochi i migliori, che secondo me devono essere non i migliori giocatori, ma le migliori persone: questa è una cosa che, nel momento in cui devo scendere in campo, conta molto, perché io ho la necessità estrema di potermi fidare dei miei ragazzi, ed essendo estremamente professionali e responsabili, rendono il mio compito assolutamente più facile”.
“Giocare contro la Slovenia sarà complesso – aggiunge -: al palazzetto non saranno tutti triestini, ci saranno anche molti sloveni, e in ogni caso sarà una bella giornata di sport. Chiaramente, anche se si tratta di un’amichevole, nella pallacanestro bisogna vincere, e cercheremo di vincere: poi se perderemo farò i miei complimenti alla Slovenia e andremo avanti.

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Anche Amedeo Della Valle sottolinea il clima assolutamente positivo nella nuova nazionale targata Pozzecco: “Gianmarco mi ha fatto una bellissima impressione, è stato uno di quelli che mi hanno fatto appassionare a questo sport, e ritrovarlo come allenatore è sicuramente una grande emozione. Quando vai in campo però le emozioni cerchi di metterle da parte, e di fare tutto quello che ti dice per aiutare la squadra. Nel basket di oggi avere una squadra forte con elementi che giocano insieme a volte è molto meglio rispetto ad avere un giocatore molto condizionante. Giocheremo contro una squadra fortissima, alcuni di noi guardano le partite di Dončić di notte, e sarà un'opportunità, uno stimolo, un qualcosa di grande. Poi si vince o si perde: alla fine gli stringi la mano, ti arrabbi se perdi sei contento se vinci”.

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Dall’altra parte giocatori e allenatore della Slovenia, incassata la notizia attesa della presenza di Luka Dončić, cercano di prendere le misure, come ha sottolineato Zoran Dragić: “Per la prima volta giocheremo assime io, mio fratello e Dončić e, in particolare giocando contro la nazionale italiana, una squadra forte, dovremo vedere come mettere a punto i nostri meccanismi, ma - ha aggiunto - non vediamo l’ora di scendere in campo”.
Anche Sekulić ha sottolineato come la squadra stia cercando i propri equilibri: “Di fronte a noi abbiamo partite importanti – ha spiegato - e dovremo concentrarci sul gioco, adeguandoci anche al tempo limitato che i giocatori NBA (Goran Dragić e Luka Dončić n.d.r.) possono dedicarci. Sabato – ha aggiunto – sarà comunque un onore scendere in campo in una città dove hanno giocato delle leggende”.

Alessandro Martegani