“Il disegno di legge di contrasto all'omofobia e alla transfobia mette a rischio la libertà di espressione”. È un passaggio della nota letta dal Vescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, al termine della messa domenicale celebrata a Trieste.
Crepaldi, esponente dell’area più tradizionalista della Chiesa cattolica, ha espresso tutta la propria preoccupazione riguardo il disegno di legge di contrasto all'omofobia e alla transfobia in discussione alla Camera italiana, “fortemente criticato in maniera tempestiva e chiara dalla CEI – ha detto -, ma anche da altri tra cui conosciute femministe”.
Il disegno di legge prevede un reato specifico per le discriminazioni rivolte contro gay, lesbiche e transessuali, rafforzando quanto già stabilito nella legge Mancino per le discriminazioni e gli atti di violenza a sfondo “razziale, etnico o religioso”, aggiungendo quelli fondati “sul genere e sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”. Il testo raccoglie tutte le proposte precedenti, tutelando i diritti della comunità LGBT, ma anche il sessismo e la misoginia, e l’istigazione all’odio verso gay, lesbiche e transessuali.
Proprio questo fatto secondo i critici, la destra in Italia, ma anche la Conferenza episcopale italiana e ora il Vescovo di Trieste, “metterebbe a rischio la libertà di espressione”.
“In nome di alcune idee – ha detto il vescovo - si ritiene di criminalizzare idee diverse. Se si concede la possibilità di censurare giuridicamente e penalmente non delle offese, ma semplicemente delle opinioni e delle verità di ordine antropologico e morale diverse da quelle dei proponenti del Disegno di legge, - ha continuato Crepaldi - come per esempio la differenza fra uomo e donna, allora veramente la nostra libertà, quella di tutti, non solo quella dei cattolici, è in pericolo. Si tratta di un disegno pretestuoso che va contrastato con forza.” ha concluso.
Crepaldi ha ripreso la linea critica della destra in Italia, che accusa la legge di instituire un reato d’opinione. "È assolutamente falso – aveva però spiegato il relatore della proposta di legge, Alessandro Zan, deputato del Pd - sostenere che questa legge limiti la libertà di espressione. Siamo partiti da una norma che esiste già, dalla legge Mancino, che punisce i crimini d’odio per razzismo, etnia, nazionalità e religione, e abbiamo semplicemente esteso questa legge ai crimini per omotransfobia e misoginia. Tutte le polemiche sulla libertà di espressione. - ha concluso - sono pretestuose e prive di ogni fondamento".

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
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