È in fase di stallo per ora la trattativa all’interno della Commissione regionale consultiva per la minoranza linguistica slovena sull’impiego dei 10 milioni di euro stanziati dal governo italiano per le attività della comunità linguistica.
All’interno dell’ultima riunione si è infatti innescato un braccio di ferro fra i rappresentanti delle due organizzazioni che rappresentano la minoranza slovena in Italia, l’Associazione Culturale ed Economica Slovena (SKGZ) e il Consiglio delle Organizzazioni Slovene (SSO).
Coma riportato dal quotidiano Primorski Dnevnik, e confermato dai comunicati delle due organizzazioni, ci sono idee differenti su come impiegare i finanziamenti, a partire da quelli destinati alle attività editoriali: l’SKGZ aveva proposto di aumentare il contributo al giornale della minoranza di 150.000 euro all'anno, per sviluppare la digitalizzazione e la stampa a colori del giornale, mentre l’SSO ha ricordato la necessità di sostenere anche altri media o case editrici della comunità linguistica, per garantire lo sviluppo di tutti.
Gli altri punti di contrasto riguardano l’insegnamento dello sloveno ai bambini della Val Canale. L'SKGZ, ritendo che, dopo il via libera del governo all’insegnamento multilingue in tutte le scuole dell’area, questa funzione debba essere svolta dalle scuole stesse, ha proposto di non rinnovare all’Associazione “Don Mario Cernet” il finanziamento per i corsi di lingua. Anche su questo non è stato raggiunto un accordo nonostante il tentativo di mediazione del sindaco di Sgonico, Monica Hrovatin.
Accanto all'assegnazione dei fondi alle pubbliche amministrazioni, c’è stato un contrasto anche sulle stesse modalità di votazione del piano, con l’SKGZ che ha proposto, vista la distanza su alcuni punti, di votare le singole proposte, innescando uno scontro anche con l’assessore regionale Pierpaolo Roberti, che ha la presidenza della Commissione, e che ha respinto la richiesta di voto, annunciando una proposta da parte dell’amministrazione regionale in vista dell’approvazione della legge finanziaria.
Una soluzione che ha visto la contrarietà delle organizzazioni e dei rappresentanti della comunità slovena, rammaricate di non essersi potute esprimere sull’utilizzo dei finanziamenti.
Sullo sfondo rimane però anche la distanza fra le due organizzazioni, che si erano presentate con proposte differenti alla riunione. L’SSO in una nota ha ribadito che la cooperazione con l'SKGZ continua in molti altri ambiti, ma ha anche sottolineato “la necessità di tornare al dialogo aperto, equo e costruttivo stabilito con l'ex presidente dell'SKGZ, Rudi Pavšič”. L’SKGZ ha auspicato “una proposta equilibrata da parte della regione”, sottolineando come non ci sia stata la possibilità di votare le singole voci in modo democratico.


Alessandro Martegani


Una riunione del Comitato Foto: SKGZ
Una riunione del Comitato Foto: SKGZ