Il presidente dell'Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, intervenendo durante la cerimonia di premiazione per il regista di Red Land, ha voluto ricordare anche come non dovrebbe esserci spazio per tesi storiche negazioniste, sulla vicenda delle foibe. Proprio per questo da qualche giorno, sui social media ha invitato al confronto gli storici che abbracciano, a suo dire, queste teorie ed in particolare ha risposto a Sandi Volk che ha affermato di non essere mai stato ufficialmente invitato ad un confronto. Queste le parole di Lacota: "Io credo che sia giusto il confronto a questo punto perché effettivamente noi abbiamo bisogno di condividere con la maggior parte delle persone questa nostra tragedia. Ora, la storia è controversa perché nasce dalle contrapposizioni politiche e partitiche e queste divisioni ancora oggi rispecchiano questa situazione. Però io credo che con un confronto pubblico, invitando nella nostra sede queste tre persone a spiegare e ad argomentare con interpretazioni, naturalmente, perché la maggior parte mi pare delle questioni riguardano l'aspetto interpretativo oltre che la documentazione e capire come mai da loro arrivano delle conclusioni che invece non sono le conclusioni alle quali sono arrivati la maggior parte degli storici.
Quello che abbiamo fatto è un invito pubblico. Io capisco che ormai, probabilmente, non sono abituati in molti a ricevere inviti pubblici. Questo è un invito e lo ribadisco, invito pubblico; oggi si fanno delle dichiarazioni via Facebook, si fanno delle dichiarazioni a mezzo stampa... Potrei fare una lettera aperta di invito, ma ho preferito fare per questo tipo di invito, quindi non è questione mediatica, io sto lontano dalla mediaticità di solito. Intervengo quando c'è bisogno di intervenire ma non per altri motivi e quindi io credo che sia un invito che loro dovrebbero vedere con interesse anche con una certa, come dire, armonia. Ma è chiaro, se la risposta non dovesse venire o dovesse essere negativa vuol dire che qualcosa non quadra rispetto all'argomento del dibattito al quale li invitiamo".

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria