Foto: Pixabay
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La normativa approvata dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia che vieta la coltivazione di mais geneticamente modificato è compatibile con le normative europee.
Lo ha deciso la Corte di giustizia europea, chiamata pronunciarsi su un ricorso presentato da Giorgio Fidenato, agricoltore di Colloredo di Monte Albano, proprietario di coltivazioni con piante geneticamente modificate e paladino delle battaglie pro-ogm.
Fidenato aveva seminato una varietà di granturco transgenica, più resistente ai parassiti, prodotta dalla multinazionale Monsanto, oggi Bayer, nonostante una legge regionale del 2011 escluda la coltivazione di granoturco geneticamente modificato per evitare la presenza accidentale di Ogm nelle colture convenzionali e biologiche di mais.

Foto: EPA
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L’imprenditore era stato multato dai servizi ambientali della Regione, che avevano anche vietato di continuare con tali coltivazioni e imposto la distruzione delle piante, ma aveva fatto ricorso contro la decisione al Tribunale di Pordenone, che nel 2021 aveva rinviato tutto alla Corte di giustizia europea, avallando una questione pregiudiziale posta dal ricorrente che puntava a dimostrare l’incompatibilità della norma regionale con quelle europee: la Corte ha dato torto all’agricoltore.
Secondo i giudici di Lussemburgo, la legge nazionale, e quella regionale del Friuli Venezia Giulia sugli Ogm non sono contrarie al diritto dell'Unione Europea, ma solo se hanno lo scopo di evitare la presenza accidentale di Ogm in altri prodotti, in modo a consentire ai consumatori di poter scegliere in sicurezza. I provvedimenti devono inoltre essere necessari e proporzionati all'obiettivo, condizioni che devono essere valutate dal giudice nazionale, a cui ora spetterà la decisione finale, valutando se “il divieto di coltivare granturco geneticamente modificato su tutto il territorio della regione persegua effettivamente l'obiettivo di evitare la presenza accidentale di Ogm in altri prodotti, e se il divieto sia necessario e proporzionato per il raggiungimento dell’obiettivo”.

Alessandro Martegani