Foto: Martegani
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Hanno vinto tutti: è questa l’impressione che si ha a sentiore i commenti a Monfalcone, dopo il nuovo pronunciamento del Tar che ha accolto il ricorso presentato dal circolo culturale islamico Baitus Salat, consentendo ai fedeli di pregare all'esterno del centro.
La decisione segue di poco quella del Consiglio di Stato che giovedì aveva sollecitato l’amministrazione comunale “a individuare, in contraddittorio con gli interessati e con spirito di reciproca e leale collaborazione, siti alternativi accessibili e dignitosi per consentire ai credenti l’esercizio della preghiera”.
Il Comune, guidato dalla sindaca Anna Maria Cisint, che finora aveva rigettato ogni possibilità di confronto con i rappresentanti delle comunità islamiche, dovrà quindi identificare dei luoghi idonei per la preghiera, e convocare un tavolo di confronto con la “massima sollecitudine”, entro giovedì, ma, sottolinea l’amministrazione monfalconese, i giudici non hanno annullato l’ordinanza che impedisce la preghiera all’interno dei due centri, dando quindi ragione alla linea del Comune.
I giudici del TAR avevano stabilito che “l’area esterna di pertinenza dell’immobile” può essere utilizzata a quello scopo, ma hanno confermato il divieto di utilizzo dell’edificio perché privo di certificato di agibilità.
Contro questo aspetto il Comune ha già annunciato un ricorso, sottolineando anche come il Consiglio di Stato abbia decretato che i centri islamici “non possono essere adibiti a moschee”.
Entro questa settimana per il Comune dovrebbe indicare dei luoghi idonei alla preghiera all’aperto, ma sull’amministrazione comunale piovono le critiche del centro sinistra e delle organizzazioni che si occupano di assistenza ai migranti, che invitano la Sindaca e la Giunta a prendere atto della decisione dei giudici amministrativi e a ottempera alle sentenze.
A concentrare ancor di più l’attenzione sulla Città dei cantieri è poi giunta in queste ore anche la decisione dei sindacati nazionali di organizzare proprio a Monfalcone la Festa Nazionale del Primo Maggio. Cgil, Cisl e Uil hanno scelto Monfalcone dopo aver rinunciato a piazza Transalpina a Gorizia, non praticabile a causa dei lavori in vista della Capitale europea della cultura.
La manifestazione si terrà in piazza della Repubblica, e uno dei temi della giornata sarà sicuramente anche quello dell’accoglienza e della convivenza con le comunità di lavoratori immigrati. “Monfalcone – ha commentato la sindaca Cisint - è il luogo ideale in cui parlare di lavoro”.

Alessandro Martegani