Foto: Radio Capodistria/Martegani
Foto: Radio Capodistria/Martegani

Il provvedimento del Comune ha vietato la preghiera da parte della comunità musulmana nei centri islamici. La comunità si era già rivolta al Tribunale amministrativo regionale che però non ha accolto il ricorso. A fine febbraio, il giudice del Consiglio di Stato aveva temporaneamente bloccato il provvedimento, dando tempo fino ad oggi per trovare una soluzione al problema. La sospensione è stata motivata da due fattori: la tutela della libertà di culto e l'avvicinarsi del Ramadan. L'organo competente poneva però una condizione da rispettare: un confronto fra le due parti, per adottare le iniziative e le misure idonee ad evitare ogni pericolo per l'incolumità delle persone. Un dibattito che alla fine non c’è mai stato. La Sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, aveva messo a disposizione due aree all'aperto per la preghiera collettiva durante il mese del digiuno che la comunità islamica non ha mai preso in considerazione chiedendo un confronto con quest'ultima che però non ha ritenuto di dover discutere ulteriormente la questione. La decisione di chiudere i locali destinati alla preghiera è stata motivata dal fatto che questi, secondo il Comune, non sarebbero luoghi urbanisticamente destinati al culto.

Ribadendo la sua posizione, la Sindaca ha affermato di aver sempre applicato le normative vigenti. Tali leggi non permettono di modificare la destinazione d'uso dei locali e, allo stesso tempo, vietano lo svolgimento di riunioni di preghiera all'aperto in città. Cisint ha poi evidenziato un aspetto spesso trascurato nella discussione: i cittadini italiani hanno gli stessi diritti dei gruppi di musulmani; in altre parole, non si può privilegiare un gruppo rispetto all'altro. Sostiene che chi arriva in Italia dovrebbe essere consapevole delle regole del Paese e, di conseguenza, rispettarle. Ha citato come esempio il divieto di indossare il velo integrale, sottolineando che tale divieto è previsto dalla legge italiana e come tale dovrebbe essere mantenuto.