Foto: EPA
Foto: EPA

Mike Maignan non sarà cittadino onorario di Udine: il Consiglio comunale del capoluogo friulano, dopo ore di confronto, ha infatti respinto la proposta della maggioranza con 24 voti a favore e 12 contrari: una maggioranza in realtà solida a favore della proposta, seguita agli insulti razzisti ricevuti dal portiere del Milan nella partita contro l'Udinese alla Blue Energy Arena, ma non sufficiente, visto che per concedere la cittadinanza onoraria serve una maggioranza qualificata dei tre quarti dell'assemblea.
La cittadinanza onoraria a Maignan era stata sostenuta e proposta dal sindaco Alberto Felice De Toni, per testimoniare la distanza della città da ogni forna di razzismo, ma per concederla serviva anche l'appoggio di parte dell'opposizione di centrodestra, che non è arrivato.
Viste le forze in campo, la concessione della cittadinanza era apparsa subito in salita, ma nonostante tutto la maggioranza di centro sinistra e il sindaco hanno portato in aula la proposta.
Pur partendo dallo stesso assunto, vale a dire che Udine non è una città razzista e che gli insulti al portiere del Milan siano stati un'iniziativa di cinque persone isolate, maggioranza e opposizione hanno tratto conclusioni opposte.
Il centro sinistra e il sindaco ritenevano doveroso sottolineare il rifiuto di ogni tendenza razzista o discriminazione con la cittadinanza onoraria, come ha ribadito lo stesso sindaco De Toni: “Tutti noi - ha detto il primo cittadino intervenendo in aula - amiamo la nostra città e dobbiamo difendere i nostri valori e la nostra dignità”. “Udine non è razzista è una città libera, solidale, moderna ed europea, e noi oggi, tutti insieme possiamo dimostrarlo”.
Di segno opposto le conclusioni del centro destra, schierato a difesa della società di calcio (uno dei consiglieri di opposizione si è presentato in aula con la maglia dell'Udinese), e che ha deciso di non appoggiare la proposta, accusando il Sindaco di aver deciso da solo senza coinvolgere l'opposizione prima di lanciare l'iniziativa, come ha ribadito l'ex primo cittadino Pietro Fontanini, della Lega: “Udine – ha detto - non è una città razzista, ma rispettosa e generosa. Riconoscere la cittadinanza a Maignan sarebbe come un'ammissione di colpa, sarebbe come dire che ci sentiamo responsabili. É un atto commesso da cinque persone, e non accettiamo le accuse di certa stampa: diciamo no a questo conferimento”.

Alessandro Martegani