Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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Nel pomeriggio sono state attivate le postazioni di controllo presso i valichi confinari tra Italia e Slovenia, istituiti, come noto, per questioni di sicurezza per il timore di possibili infiltrazioni terroristiche.

Poco dopo l'orario comunicato per l'inizio di questa misura, ovvero le ore 14, le forze dell’ordine hanno iniziato a presidiare alcuni valichi. Il primo confine "visitato" è stato quello secondario di Belpoggio, dove nulla è cambiato rispetto agli scorsi giorni: nessun controllo, le macchine transitavano tranquillamente, sia verso l'Italia sia verso la Slovenia.

Il secondo valico attraversato è stato quello di Lazzaretto, dove a controllare il passaggio erano presenti solamente un paio di carabinieri posizionati lungo la strada con la loro camionetta.

Nessun presidio presso i passaggi frontalieri di Chiampore e Santa Barbara, in questi due casi nessuna presenza di forze dell'ordine.

Cambia decisamente la situazione a Rabuise, dove si attraversa senza problemi il valico ma si rallenta alcune centinaia di metri dopo, all'uscita, attualmente obbligatoria, per Muggia, con la strada di immissione verso la rotonda che è stata resa "mono corsia" per agevolare i controlli. Una ventina tra poliziotti e militari dell'esercito lungo la carreggiata che però al momento non stavano effettuando controlli serrati, tutt'altro, si limitavano ad osservare le targhe dei mezzi in transito ed eventualmente gli occupanti al loro interno.

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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Imponente lo schieramento di forze anche al valico di Fernetti, almeno una ventina tra carabinieri, poliziotti e militari, che anche in questo caso si sono limitati ad osservare targhe e persone all'interno delle automobili e dei camion.

Insomma, l'impressione è quello che si voglia dare più che altro la parvenza di una "certa sicurezza", almeno in questa prima fase, visto che per ora non ci sono stati controlli ai documenti, a meno che non si sia optato, come sembra plausibile, per accertamenti a campione che non si sono svolti durante questi passaggi.

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Fifaco
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