Foto: Reuters
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Le perquisizioni sono scattate all’alba e le accuse sono pesanti: l’indagine riguarda il contrasto un’organizzazione criminale, finalizzata all’ingresso ed al transito in territorio nazionale di immigrati irregolari, a scopo di lucro.
Nel mirino della Digos, che ha effettuato le perquisizioni nell’ambito di quella che è stata definita “una vasta operazione della Polizia di Stato” supportata dal Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno, sono finite alcune associazioni che si occupano di assistenza ai migranti. In particolare è stata perquisita la sede dell'associazione di volontariato Linea d'Ombra: nei locali, che sono anche l’abitazione di Gian Andrea Franchi, professore di filosofia in pensione di 84 anni e di Lorena Fornasir psicoterapeuta di 68, gli agenti hanno sequestrato telefoni, computer, documenti e libri contabili.
L’associazione si occupa di raccogliere fondi per sostenere i migranti lungo la rotta balcanica, e aveva avviato un piccolo presidio medico all’esterno della Stazione di Trieste.
Il reato ipotizzato è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Gli indagati sarebbero una trentina, in gran parte stranieri. All’origine delle indagini sull'organizzazione ci sarebbero le modalità di arrivo di una famiglia curda a Trieste nel 2019, ma gli inquirenti stanno anche esaminado i viaggi effettuati dalla coppia per portare materiale in Bosnia.
Analoghe misure sono state effettuate anche nei locali del Consorzio Italiano di Solidarietà, punto di riferimento per l’accoglienza dei migranti in città.
I diretti interessati respingono ogni accusa, parlano di “irruzione” in una casa privata e denunciano un clima d’intimidazione, in cui, ha replicato l’associazione Linea d’Ombra “l'imputazione di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina viene utilizzata in modo strumentale per colpire la solidarietà”. “Siamo indignati e sconcertati – ha aggiunto l’associazione - nel constatare che la solidarietà sia vista come un reato dalle forze dell'ordine. Oggi, in Italia, regalare scarpe, vestiti e cibo a chi ne ha bisogno per sopravvivere è un’azione perseguitata più che l’apologia al fascismo”.
Linea d’Ombra ha chiesto “la solidarietà di tutta la società civile, per tutte le persone attaccate perché solidali”.
Manifestazioni di solidarietà a Linea d'Ombra sono giunte da parte di partiti politici come Pd e Rifondazione comunista, e anche da molte altre organizzazioni di volontariato. Nel pomeriggio alcuni sostenitori si erano anche radunatoi sotto la sede dell'associazione. Massimiliano Smeriglio, eurodeputato S&D ha esopresso in una nota “una forte preoccupazione" per "operazioni di polizia, con perquisizioni e sequestro di beni, rivolte ad alcuni degli attivisti operanti sulla rotta balcanica sembrano sproporzionate rispetto alle iniziative intraprese dagli stessi volontari, improntate ad un prezioso spirito umanitario".
L’indagine è giunta a un mese dalla sentenza del tribunale di Roma che aveva dichiarato illegittimi i respingimenti immediati di migranti messi in atto dall’Itala verso la Slovenia, sottolineando anche come il trattamento a cui vengono sottoposti i migranti una volta riportati in Croazia e poi in Bosnia, non siano rispettosi dei diritti umani. La sentenza però era stata contestata sia dal Ministero dell’Interno, sia dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia.

Alessandro Martegani