Annunciato in parte online e in parte in presenza dopo lo slittamento della scorsa primavera, il festival Dedica di Pordenone è costretto a rinunciare per ora agli incontri dal vivo e riparte dunque con una formula tutta digitale. Quattro giorni di appuntamenti sul web, dal 21 al 24 novembre, per conoscere il mondo letterario di Hisham Matar, cinquantenne scrittore di origini libiche nato a New York e cresciuto a Tripoli, oggi cittadino inglese. Un grande autore che nel 2017 ha vinto il premio Pulitzer con il libro "Il ritorno", che racconta del suo rientro in patria dopo trent'anni di esilio e della ricerca del padre, un oppositore di Gheddafi rapito e mai trovato. È una scrittura, quella di Hisham Matar, "caratterizzata da un tratto poetico e da tematiche impegnative come l'esilio, la perdita, il dolore, la separazione, l'assenza, l'effetto terapeutico della bellezza", osserva il direttore artistico di Dedica Claudio Cattaruzza. Lo scrittore, nella giornata di apertura del festival, dialoga con Benedetta Tobagi. E sempre il 21 novembre un altro suo romanzo, "Anatomia di una scomparsa", sarà al centro di una lettura scenica. Altre tappe dentro l'opera dell'autore saranno l'incontro con la reporter Francesca Mannocchi e l'esperto di geopolitica Francesco Strazzari. Lo stesso Matar, collegato dalla sua casa di Londra, parlerà poi del suo nuovo libro, "Un punto di approdo", racconto di un mese trascorso a Siena tra passeggiate e arte. Tutti gli incontri verranno pubblicati sui canali social del festival, come sempre organizzato dall'associazione culturale Thesis. Per la parte degli incontri dal vivo bisognerà aspettare il 2021. (ornella rossetto)

Foto tratta da turismofvg.it
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