Liliana Segre con Presidente Sergio Mattarella
Liliana Segre con Presidente Sergio Mattarella

"Un insulto ingiustificabile e vergognoso”: è diventato un tema di confronto anche in Consiglio regionale il post pubblicato, e poi rimosso, su Facebook da Marino Screm, gestore della Malga Pramosio a Paluzza, struttura regionale dove fra l’altro nel 1944 avvenne un eccidio nazifascista.
Il post riportava, scritto su una foto della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di Auschwitz, l’importo dello stipendio di un senatore, seguito dal commento “per una firma” e da una frase in friulano che si può tradurre con “questa cotenna di maiale non va bene nemmeno insieme ai crauti”. Il motivo scatenante del post sarebbe stata la decisione della senatrice di votare la fiducia al governo Conte, una circostanza sottolineata anche da Matteo Salvini, e che aveva dato adito a polemiche all’interno dell’aula.
Il caso del post è però stato ripreso dallo stesso presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, che, chiedendo una verifica nei confronti dell’autore, ha condannato l’episodio, “a maggior ragione – ha scritto - se indegnamente formulato da colui che gestisce un bene regionale ad alto impatto simbolico quale Malga Pramosio”.
Screm, l’autore del post ha scritto una lettera di scuse, ma non sono basate a evitare una serie di reazioni.
Zanin è dovuto intervenire anche nei confronti del consigliere regionale della Lega Antonio Lippolis che, sempre accanto a una foto della senatrice aveva criticato la decisione di votare a favore del governo definendo Liliana Segre “eletta da nessuno”. “Chi riveste una carica istituzionale – ha detto Zanin - è chiamato sempre e comunque a mantenere un linguaggio adeguato al ruolo. Criticare compostamente scelte politiche significa esercitare la propria libertà di pensiero, farlo attraverso attacchi personali con toni fuori luogo e scomposti riferimenti a religioni, minoranze, categorie protette e connotati personali è inopportuno quanto inaccettabile”.
Le reazioni però non sono mancate: il consigliere regionale del Pd Nicola Conficoni ha accusato Lippolis di aver “attaccato in modo indegno la senatrice, che ha esercitato una prerogativa prevista dalla Costituzione e merita rispetto a maggior ragione perché rappresenta uno straordinario esempio di impegno civile". I consiglieri del Patto per l'Autonomia hanno annunciato un'interpellanza per chiedere alla Giunta Fedriga “di chiarire la sua posizione in merito ai requisiti di comportamento pretesi da persone che gestiscono beni pubblici regionali, come Malga Pramosio", una richiesta analoga a quella avanzata anche dai consiglieri di Forza Italia. Il Movimento 5 Stelle ha sottolineato come “il linguaggio violento e offensivo vada sempre condannato e combattuto, e risulti particolarmente odioso quando a rendersi protagonista di queste parole è una persona che gestisce un bene pubblico, peraltro di grande valore simbolico”.

Alessandro Martegani