Foto: Radio Capodistria/Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Fifaco

I parlamentari italiani Riccardo Magi e Matteo Orfini, dopo un incontro con il prefetto di Trieste, Annunziato Vardé, hanno spiegato che le riammissioni informali di migranti non avverranno più, soprattutto per chi richiede la protezione internazionale.

Il presidente di Ics, Gianfranco Schiavone, ha invece spiegato che ai confini “la sospensione dello stato di diritto è stata sconcertante” ed ha ricordato che il precedente prefetto, Valenti, aveva pubblicamente sostenuto la legittimità delle riammissioni. “Si negava l'accesso al diritto internazionale, si negava proprio la procedura della domanda di asilo" ha concluso Schiavone.

"Dietro alle riammissioni c'è una pratica a catena, tra i vari Paesi lungo la rotta balcanica" ha ribadito Magi.

I due parlamentari hanno poi parlato di un problema che non riguarda solo l'Italia ma tutta l'Europa. In particolare, Magi ha criticato alcune delle misure adottate in questi mesi da Italia e Slovenia, come ad esempio le pattuglie miste, tanto pubblicizzate ma del tutto inutili, secondo Magi: "Uno dei punti che noi sottoporremo, con atti di sindacato ispettivo, interrogazioni, anche con atti di indirizzo al governo, ad esempio quello che a nostro avviso non ha più senso sono questi pattugliamenti misti. Ne vengono fatti otto al mese da quello che ci risulta; quindi, hanno più che altro un valore simbolico. Di questi 8, 6 vengono fatti in territorio sloveno e due in territorio italiano. Non hanno molto senso Cioè Abbiamo l'impressione che i pattugliamenti misti e le riammissioni informali siano servite più che altro a creare, come dire, un clima mediatico-politico più che a servire esattamente come strumenti per contrastare l'immigrazione irregolare. Uno dei risultati che hanno avuto è stato quello di spostare l'immigrazione da Trieste, ad esempio, verso altre province, verso Udine".

In Slovenia sono stati molto pubblicizzati i pattugliamenti misti, ma secondo i vostri dati non sono serviti a molto?

"Lo dicono i numeri. Insomma, otto pattugliamenti al mese significa che si esce un giorno sì e quattro no. Quindi non sono serviti, hanno solo ‘valore simbolico’".

Davide Fifaco