È stato un altro pomeriggio di mobilitazione contro il Green pass a Trieste, città diventata uno dei centri principali della protesta contro il green pass in Italia. Un movimento a cui si stanno unendo anche intere categorie, come quella dei lavoratori del Porto, contrari all’obbligo del Green pass, e che hanno deciso di partecipare alla nuova manifestazione partita dal Teatro romano nel pomeriggio.
Le presenze sono state simili a quelle di sabato scorso, 10 mila persone più meno, ma la composizione e l’organizzazione sembrano essere cambiate: accanto a movimenti dichiaratamente no vax e complottisti, a rappresentanti di forze politiche che si oppongono alle nuove regole e al comitato di coordinamento, sono scesi in strada anche semplici cittadini, alcuni alla prima manifestazione, e categorie come gli insegnanti, o i lavoratori del porto che hanno dettato tempi e toni della manifestazione.

Ben visibili nelle divise da lavoro, hanno marciato compatti chiedendo la revoca della normativa o almeno tamponi gratis per tutti, vaccinati e non.
In generale i toni sono saliti rispetto alle altre iniziative, e l’obiettivo non è più solo il Green pass, ma anche Mario Draghi, la giunta regionale, e non solo per la politica sanitaria, ma anche per una serie di provvedimenti economici che il comitato organizzatore considera iniqui. Nel mirino anche altri politici come Roberto Speranza, Matteo Salvini, il generale Figliuolo, Giuseppe Conte, fino al prefetto Valerio Valenti, che aveva deciso di far fermare il corteo in piazza Oberdan.

La rabbia è esplosa soprattutto al passaggio sotto la sede della RAI, presidiata da camionette e poliziotti in assetto antisommossa. All’arrivo del corteo sono volati insulti ai giornalisti, accusati di essere dei “complottisti”, traditori” “venduti”, grida, e anche qualche bottiglia contro la polizia che difendeva l’ingresso; qualche manifestante ha anche cercato di arrampicarsi sui furgoni. Una sorta di assedio, ma ancora una volta la situazione è stata risolta dai portuali, che hanno trattato con la polizia che ha deciso di abbassare gli scudi e far togliere i caschi agli agenti in segno di collaborazione, facendo procedere la manifestazione.
Il corteo ha poi raggiunto piazza Oberdan per gli interventi finali, ma senza i lavoratori del porto, che sembrano voler tenere una linea indipendente.
Quella del pomeriggio non è però stata l’unica manifestazione no vax in città: in serata infatti gli aderenti al movimento 3V, dichiaratamente no vax, hanno raggiunto piazza Ponterosso per la manifestazione di chiusura della campagna elettorale e una fiaccolata contro il Green pass.

Alessandro Martegani