Foto: ARC
Foto: ARC

Un primo, anche se solo simbolico risultato la giornata l’ha ottenuto: quello di presentare un fronte compatto fra sindacati, politica e istituzioni a difesa di uno dei poli industriali più importanti del territorio di Trieste.
Anche nella riunione convocata nella sede della Giunta regionale, che ha seguito la partecipata assemblea dei lavoratori, i rappresentanti della politica e delle istituzioni locali hanno confermato il pieno sostegno ai lavoratori e alla prosecuzione delle attività nel sito di Bagnoli della Rosandra.
Accanto ai rappresentanti dei sindacati, al governatore Massimiliano Fedriga e al prefetto Pietro Signoriello, erano presenti anche agli assessori Rosolen e Bini, la sottosegretaria all'Economia Sandra Savino, e una nutrita delegazione di parlamentari del Friuli Venezia Giulia, di tutte le forze politiche. “Questa compattezza è molto positiva - ha detto il governatore - perché dobbiamo difendere con tutti gli strumenti a disposizione i posti di lavoro del nostro territorio puntando a trovare soluzioni che tutelino sia i lavoratori coinvolti dalla procedura sia quelli del comparto ricerca e sviluppo di Wärtsilä”.
La posizione della Regione è stata ribadita da Fedriga, che ha sottolineato come l’amministrazione regionale “in accordo con le altre istituzioni a partire dal Governo, intende andare avanti con determinazione per raggiungere con Wärtsilä un accordo di programma per la definizione di un percorso di reindustrializzazione del sito che tuteli i lavoratori”. “Oggi – ha aggiunto Fedriga - dobbiamo difendere i posti di lavoro dell'area triestina, ma anche una filiera produttiva strategica per il nostro territorio e per l'intero Paese".

Foto: ARC
Foto: ARC

Il Governatore ha anche accolto positivamente la proposta dei parlamentari presenti di approvare norme che disincentivino l'abbandono dei siti produttivi italiani da parte delle multinazionali. Wärtsilä intanto non avrebbe ancora comunicato ufficialmente ai lavoratori l’intenzione di avviare i licenziamenti, circostanza che lascerebbe aperta una strada per riprendere il dialogo.
Già il prossino 16 gennaio è stato convocato un tavolo a Roma sull’accordo di programma, che dovrebbe vedere l’ingresso di Ansaldo Energia, ma intanto l’organizzazione delle azioni di protesta va avanti, a partire dalla manifestazione annunciata per il 27 gennaio, alla quale sono stati chiamati partecipare tutti i triestini, ma che cade in coincidenza con la giornata della Memoria, circostanza che potrebbe determinare lo spostamento di alcune attività e cerimonie programmate.

Alessandro Martegani