Ugo Rossi nel corso delle dichiarazioni spontanee (Foto: Alessandro Martegani)
Ugo Rossi nel corso delle dichiarazioni spontanee (Foto: Alessandro Martegani)

Dopo i testimoni dell’accusa, questa volta è toccato alla difesa raccontare la propria versione dei fatti: a Trieste si è svolta la seconda udienza del processo contro Ugo Rossi, il consigliere comunale e candidato sindaco del movimento no vax 3V, arrestato dai carabinieri il 21 settembre scorso, durante la campagna elettorale, per oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate, dopo esser stato coinvolto nei disordini scoppiati di fronte a un ufficio postale del rione di San Giovanni, dove una esponente dei 3V si era rifiutata d’indossare correttamente la mascherina all'interno dei locali.
Proprio i protagonisti della vicenda sono stati ascoltati dal giudice Camillo Poillucci, che ha dovuto, in apertura di seduta, faticare non poco per far indossare la mascherina allo stesso Rossi e al nuovo avvocato della difesa, Giuseppe Turco, che si è affiancato al legale di Rossi Pierumberto Starace. Il legale ha presentato un certificato che gli avrebbe consentito di non indossare la mascherina per problemi di epilessia, mentre Rossi, ha prodotto un certificato di un medico di base. In entrambi i casi però non sono stati ritenuti sufficienti per esentare i due dall’indossare un dispositivo di protezione, anche alla luce del fatto che ci si trovava in un ambiente chiuso e alla presenza di molte persone.

Foto: Alessandro Martegani
Foto: Alessandro Martegani

Dopo non poche difficoltà, e anche qualche tensione, si è passato all’esame dei testimoni, fra gli altri un agente della polizia intervenuto sul posto, l’esponente del movimento 3V e protagonista della vicenda Brunella Carlini, e un altro militante dei 3V, Lorenzo Gentile. La difesa da una parte ha cercato di mettere in luce eventuali discrepanze fra il rapporto dei carabinieri e la versione della polizia, dall’altra, tramite i testimoni, di sottolineare come Rossi non avesse compiuto alcun atto aggressivo nei confronti degli agenti e fosse invece stato fermato senza motivo e poi arrestato e ammanettato con una violenza sproporzionata. Una tesi puntualmente contestata dal pubblico ministero, Antonio Montrone, e dall’avvocato di parte civile Giulio Di Bacco.
Non è mancato anche un riferimento al territorio libero di Trieste e all’autorità dei Carabinieri che, ha detto Gentile, sono dei “guardiani in un territorio che non fa parte dello Stato italiano”.
Anche nell’esame dei testimoni il giudice ha faticato non poco nel richiamare all’ordine l’avvocato Turco che ha posto a più riprese delle domande che tendevano a suggerire le risposte e quindi non erano ammissibili nel corso dell’udienza. Al termine lo stesso Ugo Rossi ha chiesto di fare delle dichiarazioni spontanee, ripercorrendo minuto per minuto i video pubblicati su Facebook da lui stesso e dagli esponenti del movimento 3V, che, paradossalmente sono proprio la base delle accuse mosse dalla procura e dalla parte civile. “Sono vittima di un abuso di potere – ha concluso – è un anno che subisco tutto questo dai carabinieri, e quando mi hanno buttato a terra ho avuto paura di morire, per questo volevo che mi portasse via la polizia”, ha detto.
L’esame dei testimoni si concluderà nella prossima udienza, fissata il prossimo 22 dicembre, a tre giorni dal Natale, quando ci saranno anche gli interventi finali di accusa e difesa.

Alessandro Martegani