Alina Trush in una foto tratta dal profilo Facebook
Alina Trush in una foto tratta dal profilo Facebook

Non ci sono ancora certezze sulla morte di Alina Trush, la cittadina Ucraina di 43 anni trovata senza vita nel suo appartamento a Trieste due giorni fa.
Il corpo era stato scoperto proprio dalla polizia, che aveva a bussato alla sua porta per consegnarle un atto giudiziario relativo a presunte minacce e violenze subite da un uomo.
Nelle prossime settimane gli esami autoptici, potrebbero dare una risposta definitiva ma intanto si seguono più piste: la donna pare fosse affetta da epilessia e nel 2017 era stata coinvolta in un’indagine per spaccio di droga in cui risultava facesse uso di eroina e cocaina.
Nell’appartamento di viale D’Annunzio sono state trovate delle dosi di metadone, stupefacente utilizzato anche nei percorsi di disintossicazione, e una siringa, elementi che farebbero pensare a un’overdose.
Resta aperta anche l’ipotesi di omicidio, ma né il primo esame sul corpo, né lo stato dell’appartamento, dove non c’erano segni evidenti di colluttazione, fanno pensare a questa possibilità: i vicini avevano però riferito che la donna aveva un compagno o un amico, cittadino italiano, con cui avrebbe litigato in modo acceso anche di recente, e che l’avrebbe minacciata, ma per ora gli inquirenti non si sbilanciano e l’indagine rimane coperta da riservatezza in attesa delle analisi sul corpo.

Alessandro Martegani