Foto:ARC
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Finisce in tribunale il confronto sul numero dei ricoverati in terapia intensiva in Friuli Venezia Giulia. Il caso era scoppiato dopo una lettera inviata dall'Associazione regionale anestesisti rianimatori che avevano denunciato come nei reparti di subintensiva di Gorizia e Palmanova fossero stati ricoverati pazienti sottoposti a trattamenti da terapia intensiva, ma non conteggiati nei dati diffusi quotidianamente dalla regione.
Il caso era stato anche portato in commissione in Consiglio regionale, ma non era stato affrontato, scatenato la reazione delle opposizioni che avevano chiesto di poter udire i medici, sottolineando la necessità di fare chiarezza, e il Movimento 5 Stelle ha deciso di passare la contrattacco.
Andrea Ussai, consigliere regionale dei 5 Stelle, ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica sul conteggio dei posti di terapia intensiva occupati in regione.
Anche dopo l'incontro con l'assessore Riccardo Riccardi, dice Ussai, l’Associazione anestesisti aveva sottolineato come “da una parte sia stato chiaramente riconosciuto e confermato che si tratta di veri e propri posti letto di terapia intensiva, che contribuiscono ad avere una soglia di occupazione regionale superiore al 50 per cento, dall'altra non è stato spiegato il perché questi pazienti non siano stati segnalati nei report giornalieri regionali”.
“Riccardi riduce il tutto a una discussione fra tecnici, - continua il consigliere 5 Stelle - scaricando le responsabilità” mentre “per mesi è mancato l'ascolto da parte dei vertici della sanità regionale su questa e altre criticità”.
Ussai ricorda anche come “in una comunicazione di domenica 11 aprile il direttore dell'ospedale di Gorizia aveva disposto che, dal giorno successivo, 8 posti letto della struttura isontina venissero conteggiati come terapia intensiva Covid e 7 come semi-intensiva” assistendo subito dopo a “un anomalo dato di 15 nuovi accessi in terapia intensiva a livello regionale, lasciando il dubbio che prima quegli stessi posti non venissero conteggiati nel report giornaliero”.
“È doveroso quindi fare chiarezza su questi numeri - conclude Ussai - per capire se, ed eventualmente perché, i posti letto che anche gli anestesisti definiscono vere terapie intensive non siano stati considerati tali nei report regionali” e se “l'assessore e i manager da lui nominati fossero a conoscenza della situazione già prima della lettera degli anestesisti, e se non ne abbiano dato notizia, magari per evitare brutte figure e chiedere aiuto ad altre regioni come suggerito proprio da Aaroi Emac”.

Alessandro Martegani