Foto: Radio Capodistria/udinese.it
Foto: Radio Capodistria/udinese.it

Una soluzione che penalizza solo una parte della tifoseria ma che comunque genera malumori tra i supporters bianconeri, quella della Corte sportiva d'Appello.

A spiegarlo è Giuseppe Marcon, presidente dell'Associazione Udinese Club, che ci ha raccontato anche come ha vissuto queste ultime giornate in cui il tifo friulano è stato nell'occhio del ciclone mediatico.

"Sono stati giorni molto, ma molto brutti e molto difficili. Tutta la gogna mediatica che c'è stata nei nostri confronti, del popolo friulano che è stato dipinto con l'immagine di razzista, assolutamente non ci appartiene, nella maniera più assoluta! Ma è la storia che parla della nostra tifoseria, della nostra squadra della nostra società. Non dimentichiamoci che abbiamo una rosa composta per metà da ragazzi di colore, che si sono integrati benissimo nella nostra cultura, nel nostro territorio e non c'è stato mai niente, né in città, né in provincia, nessun fatto di cronaca che riguarda questa bruttissima cosa: il razzismo. Pagare tutti per opera di quattro o cinque persone, se così possiamo definirle, assolutamente no, questo non ci va bene".

Cosa ne pensa della decisione della Corte sportiva d'appello di chiudere per due turni la curva nord dei tifosi dell'Udinese?

"Ecco, questa è stata un'altra mazzata e mi sorprendo che nelle TV nazionali dicano che il ricorso della società è stato accolto in maniera parziale. Non direi questo assolutamente, perché se prima c'era una partita senza curva adesso ce ne sono due. Certo, magari può far piacere che altri tifosi bianconeri siano presenti negli altri settori e che possano assistere alla partita, ma sappiamo benissimo che in un momento così delicato per la nostra squadra, il calore ed il sostegno principali provengono dalla curva e due partite così fondamentali, senza la nostra curva, che si è sempre dimostrata correttissima in tutti questi anni, sono difficili. Non dimentichiamoci che l'Udinese è stata la prima società con la prima curva in cui sono state abbattute le barriere, quindi con i tifosi a ridosso del campo, senza reti, senza paletti, senza fossi, senza niente! Questa punizione, praticamente, secondo il mio parere e quello di tutti i tifosi, è molto, ma molto esagerata".

Davide Fifaco