Fermare il traffico di esseri umani spostando i pattugliamenti al confine fra Slovenia e Croazia, ed escludere l’area di Trieste dalle norme europee sull’immigrazione.
Sono alcune delle proposte giunte nel corso della manifestazione della Federazione del Territorio Libero di Trieste, gruppo politico che da anni si batte per il ritorno del TLT, considerando l’Italia un forza di occupazione della città.
Alcune decine di militanti si sono ritrovati di fronte alla prefettura, un po’ il simbolo dello stato italiano in ogni città, e hanno manifestato contro l’attuale gestione dell’immigrazione in Italia e in Europa.
“Come tutti quanti sanno – dice Giorgio Marchesich, leader del Movimento - ormai l'invasione di clandestini è un grande business, tutti quanti ci mangiano sopra, basti vedere le varie associazioni che percepiscono 20 - 25 euro al giorno a testa per assistere queste persone. Noi - ha aggiunto - non vogliamo criminalizzare gli extracomunitari o i clandestini, ma siamo contrari a questo grande business, al centro anche di processi come Mafia capitale, che ha dimostrato come, anche se non c’era un’associazione mafiosa alla base, si fosse in presenza di un traffico di esseri umani. Nelle intercettazioni telefoniche gli indagati dicevano che ‘rende più il extracomunitario che la droga’, a dimostrazione dell’affare rappresentato dall’invasione che stiamo subendo in primis a Trieste e poi in Italia”.
“Si parla molto di Lampedusa, si parla molto delle navi, delle ong, ma nessuno parla della rotta balcanica: per questo abbiamo deciso di manifestare. Dopo le pattuglie miste Italo slovene, noi vorremmo che le pattuglie miste vengano messe sul confine con la Croazia, perché, come tutti sanno, se un immigrato clandestino viene identificato in un determinato territorio di una determinata nazione, questa se lo deve tenere”.
“Noi - ha aggiunto Marchesich - ci appelliamo anche al trattato Parigi, che costituisce il territorio di Trieste: noi non siamo Europa, e quindi i trattati di Schengen e Dublino non c'entrano assolutamente nulla con Trieste. Su questo vigliamo sensibilizzare l'opinione pubblica in primis, e poi tutte le istituzioni italiane e quelle slovene: Trieste non ha nulla a che fare con questi signori, che se li tengano la Merkel o Macron, abbiamo nulla a che fare con questo traffico, e non vogliamo essere continuamente invasi perché ormai Trieste, purtroppo, non è più un’isola felice causa di questa immigrazione incontrollata”.

Alessandro Martegani


Foto: MMC RTV SLO/Martegani
Foto: MMC RTV SLO/Martegani