Foto: Reuters
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Il Prefetto di Trieste Annunziato Vardè ha salutato la città dopo un breve ma intenso periodo di lavoro, che è iniziato a novembre 2021 e che sta per concludersi visto il nuovo incarico a Roma, dove assumerà la direzione del Coordinamento e pianificazione delle forze di polizia del Dipartimento di Pubblica sicurezza, ruolo chiave per controllare i flussi migratori lungo la rotta balcanica.

Vardè ha riepilogato l’attività svolta durante il suo mandato, in particolare ha fatto un bilancio degli ultimi tre mesi del 2022, rilevando un aumento esponenziale degli ingressi dei migranti alla sola frontiera di Trieste: 1.194 quelli alla fine del 2021 a confronto con i 5.690 dello stesso periodo relativo al 2022. I dati presentati nel rapporto comprendo i rintracci di migranti entrati illegalmente in Italia e quelli che si sono presentati spontaneamente alle forze dell’ordine una volta entrati nel territorio nazionale. Nel mese di ottobre 2022 sono entrati più di duemila migranti a confronto dei cinquecento dell’anno precedente; numero che successivamente è aumentato a novembre e nuovamente sceso l’ultimo mese dell’anno. Il Prefetto Vardè ha definito la rotta balcanica “un problema complesso ma in via di miglioramento” e si è detto convinto che tra qualche mese tutto verrà sistemato, nonostante “i flussi in generale siano raddoppiati”.

“Si è lavorato molto nell’ambito della gestione dei mega flussi della rotta balcanica che quest’anno hanno registrato un aumento esponenziale, raddoppiando i numeri dell’anno precedente” ha dichiarato il Prefetto aggiungendo che “questo aumento è stato concentrato negli ultimi mesi dell’anno e ci ha messo a dura prova; tuttavia, anche in questo caso ce l’abbiamo fatta e adesso la situazione è migliorata”.

B.Ž.